“Abbiamo l’istituto farmaceutico militare che è preposto finanche a fronteggiare una guerra batteriologica e chimica. E’ mai possibile che, a fronte di una spesa di 110 miliardi di euro (tanto ci costa la Sanità) non siamo in grado di attrezzare questa istituzione, già presente e funzionante, per fare i vaccini mono-componenti?”. E’ la domanda che si è posta, in Aula, il senatore del gruppo Alleanza Liberalpopolare Autonomie-Scelta Civica (ALA-SC) Vincenzo D’Anna, intervenendo nel dibattito sul Dl Vaccini.
“In quest’aula – ha proseguito il parlamentare – dissertiamo del sesso degli angeli. La verità è che il nostro è uno Stato che si arroga il diritto di prendere i genitori per le orecchie obbligandoli a fare cose che non vogliono fare, uno Stato che si piega alla logica mercantile delle case farmaceutiche”. Uno Stato, ha incalzato D’Anna “che si piega a chi gli dice o ti compri il mio prodotto oppure non te lo fornisco”.
“Da poco tempo – ha aggiunto D’Anna – è stato ritirato dal mercato un vaccino con il quale sono stati trattati 14 milioni di bambini! E questo è avvenuto 10 anni dopo che lo aveva già ritirato il Canada e 5 la Germania. L’Aifa ha riconosciuto, infatti, che tale prodotto era portatore di complicanze: ma erano, per caso, figli di un dio minore tutti quei bambini che nel frattempo erano stati vaccinati?”.
“Di vero, qui – ha concluso il senatore di ALA-SC – c’è solo l’improntitudine del Ministro. Volete la fiducia su questo decreto? Mettetela, la votiamo e ce ne andiamo”.
“Di vero, qui – ha concluso il senatore di ALA-SC – c’è solo l’improntitudine del Ministro. Volete la fiducia su questo decreto? Mettetela, la votiamo e ce ne andiamo”.