A distanza di due mesi dalla scomparsa della 15enne di Sant’Antimo Rosa Di Domenico non si hanno ancora sue notizie e per questo motivo il Il gip Giovanna Cervo ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata a seguito delle denunce contro ignoti presentate dalla famiglia, assistita dall’avvocato Maurizio Lojacono e ha ordinato al pm di iscrivere Alì nel registro degli indagati con l’ipotesi di pornografia minorile. Secondo i familiari la ragazza si potrebbe trovare in compagnia di Alì Qasb appunto, il cittadino pachistano residente a Brescia, un uomo molto più grande di lei, conosciuto in chat. In questi giorni le forze dell’ordine interogheranno sia il padre del ragazzo sia i faamiliari e amici di Rosa, allo scopo di conoscere il maggior numero di dettagli sulla relazione tra la ragazza e il pachistano, di sottoporre a perizia i computer e di analizzare i profili Facebook di Rosa e di Alì. Inoltre lo stesso uomo che potrebbe essere accusato tra le altre cose anche di rapimento e di aver costretto o convinto la giovane, all’epoca 12enne, di cambiare “modo” di vivere come affermano gli stessi familiari visto che proprio in quel periodo la giovane aveva cambiato radicalmente vita, abbandonando i principi sani della famiglia in cui era vissuta: avrebbe iniziato un percorso di islamizzazione, che l’ha condotta a modificare le proprie abitudini alimentari, a cambiare il proprio modo di vestire, fino a ad assumere uno stile di vita tipico di una donna musulmana. L’avvocato della Famiglia e lo stesso gip si stanno battendo è sono riusciti ad ottenere la riapertura del caso per tentare in tutti i modi di ritrovare la giovane napoletana scomparsa lo scorso 24 maggio.