Le iniziative francesi sulle coste libiche con la creazione di hotspot in loco, hanno fatto arrabbiare lì’Italia ma non hanno arrestato il premier Paolo Gentiloni. Oggi, il Cdm ha infatti approvato il progetto per la missione di supporto operativo alla Guardia costiera libica. Gentiloni spiega: “Abbiamo approvato né più né meno quel che ci è stato richiesto dal governo di accordo nazionale. Un passo in avanti nel contributo italiano alle capacità delle autorità libiche di condurre la loro iniziativa contro gli scafisti”.
Gentiloni dichiara che l’impegno italiano sarà ristretto e si avvierà con «l’invio non enorme di flotte a supporto alla guardia costiera libica e non comporterà un’ingerenza nei confronti della capacità decisionale delle autorità libiche. È un’iniziativa che ci aiuta a rafforzare la sovranità libica; in caso contrario, sarebbe non rispecchiare la sostanza della decisione del governo presentarla come un enorme invio di grandi flotte e squadriglie aeree. Stiamo parlando di una richiesta a cui abbiamo aderito di supporto alla guardia costiera libica».
La decisione presa dovrà ora incontrare anche il favore del Parlamento in tempi ristretti. Inoltre, è arrivata anche la nota del governo di Tripoli che ha confermato la richiesta di supporto avanzata all’Italia e la finalità umanitaria della missione: «Il Consiglio Presidenziale del Governo di Accordo Nazionale ha richiesto al Governo Italiano un sostegno tecnico, logistico e operativo – si legge in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri del governo Serraj – per aiutare la Libia nella lotta al traffico di esseri umani e salvare la vita dei migranti». Ha commentato, poi , il direttore generale di Medici senza frontiere, Gabriele Eminente : “Aspettiamo di vedere la decisione del governo ma indipendentemente dai dettagli qualsiasi tipo di soluzione che in qualche modo aumenti le probabilità che vi siano respingimenti, perché di questo si tratta, verso la costa libica ci vede contrari“.