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Udine , strangolata in auto dal fidanzato: Nadia, l’ennesima vittima di femminicidio!

Molte sono le vittime di femminicidio, che ogni giorno sono costrette a subire gravi forme di violenza e quando la situazione sfugge al controllo addirittura perdere la vita. Vittime di aborto selettivo, infanticidio delle bambine, scarse cure mediche per le donne in alcuni paesi, violenza domestica: una vera e propria discriminazione sessista.

Nei giorni scorsi c’è stato l’ennesimo caso Italiano di Femminicidio, a Udine , un uomo di 34 anni ha ucciso la fidanzata  , NadiaOrlando, 21 anni, senza riuscire a spiegarne i motivi. L’uomo, Francesco Mazzega , ha vagato tutta la notte con il cadavere della donna al suo fianco, per poi arrivare in mattinata davanti alla caserma della polizia stradale di Palmanova per costituirsi . Le prime parole dell’assassino sono state : “Temo di aver commesso un omicidio!” Un fidanzato possessivo e geloso che destava già molte preoccupazioni ai genitori di Nadia che , nei giorni precedenti alla sua morte , lamentavano con paesani e vicini il comportamento ossessivo del fidanzato.

I genitori di Nadia avevano denunciato il non rientro in casa della figlia già durante la notte , senza sapere che Nadia era già morta, strangolata dalle mani della persona che diceva di amarla. Il corpo senza vita di Nadia ha attraversato chilometri e chilometri al fianco del suo assassino che durante la confessione ha ammesso il movente : “Voleva lasciarmi e temevo arrivasse a farlo”. Purtroppo Nadia non ha fatto in tempo a prendere questa decisione  ed è stata uccisa senza poter far nulla, uccisa da chi le impediva di vivere, vivere una vita normale, di vedere persone  al di fuori di lui , un amore malato  .

L’unica differenza  in questo omicidio , a differenza di altri casi di femminicidio, è il non nascondere o straziare il corpo della vittima , ma tenerlo con sé , come una sorta di ultimo viaggio insieme prima dell’addio . Ora il dolore dei familiari è molto grande,i genitori di Nadia sono stravolti e nessuno gli restituirà più la loro figlia, uccisa per possesso e gelosia .

L’ennesima vittima di uomini patriarcali che vedono la donna come “proprietà privata” e si sentono in diritto di esercitare potere di su di esse.

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