Cultura

“L’ENIGMA DEL LIBRO DEI MORTI”, UN ROMANZO AVVINCENTE SCRITTO DAL NAPOLETANO MARTIN RUA

Secondo capitolo della «Prophetiae saga» di Martin Rua, scrittore napoletano spesso paragonato a Dan Brown per i suoi intensi thriller mescolati tra esoterismo e misteri storici. Il suo nuovo romanzo, edito da Newton Compton, s’intitola «L’enigma del libro dei morti» e segue dopo un anno il primo capitolo della trilogia, «La profezia del libro perduto».

 Si racconta della storia dei Catari  che fa da sfondo a questo secondo capitolo. Siamo in Linguadoca nel 1548, a  Montségur si è diffusa una terribile epidemia, e le cure del  dottor Étienne Domergue non sembrano funzionare. In un ultimo, disperato tentativo di fermare l’ecatombe e porre un freno ai deliri  di un gruppo religioso, il dottore invia il suo allievo Gaston Arrau in Provenza per chiedere aiuto al più grande esperto di peste in circolazione: Michel Nostradamus.

Si passa così in Francia nella primavera del 2004. A Rennes-le-Château una spedizione guidata da Yves Charpentier , archeologo, porta alla luce una parte del tesoro perduto dei catari, ma i finanziatori dello scavo sequestrano i reperti nascondendo  la scoperta al mondo.

La Francia è costretta a fronteggiare una drammatica emergenza sanitaria: una malattia simile alla peste sta piegando l’intero  Paese. Il governo sospetta un epidemia fatta da un batterio  di matrice terroristica e affida il caso all’unità speciale Horus. Eppure, nonostante gli sforzi, la squadra del capitano Khadija Moreau brancola nell’oscurità. Un libro avvincente, come la Napoli di Martin Rua.

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