Quando si parla del Venezuela, di Maduro e della Revolucion con il soldato Maradona
pronto a ergersi nuovo Che Guevara, bisogna fare come nelle migliori indagini che si rispettino, tornare alle origini e capire cosa e’ sfuggito ai sentenzialisti del web e non, che decantano in azioni comunicative monotematiche sempre gli stessi argomenti: isolazionismo del Paese, persecuzione dittatoriale e totale assenza di democrazia con un unico responsabile: Maduro e tutta l’ala militare conservatrice del paese che detengono il potere maximum.
LA NAZIONALIZZAZIONE DEL PAESE CON CHAVEZ
Con Maduro lo storytelling venezuelano non puo’ che essere riannodato dal suo mentore, quel Chavez che a partire dal 1999 con il suo famoso “Chavismo” ha condizionato pesantemente il paese attraverso scelte politiche sociali ed economiche di cui tutt’ora il paese ne sta subendo le conseguenze. Il Leader Maximum penso’ bene di mettere le classi piu’ povere al centro della sua azione politica, concedendogli terre dovute all’espropriazione dei terreni di aziende estere meglio attrezzate per far confluire denaro e macchinari specializzati nel paese con conseguente nazionalizzazione del paese;
grazie anche alla nazionalizzazione del Petrolio con i suoi 100 dollari al barile riusciva la sua politica di autosostentamento a coprire l’inflazione galoppante e la forte spesa pubblica, ma non riusci’ a far decollare il paese frenato dal malaffare politico ed economico di cui egli stesso era l’artefice e dalla scarsa attitudine agli affari di coloro a cui Chavez aveva riposto tanta fiducia (le classi piu’ povere); con la crisi petrolifera e il crollo del prezzo giornaliero (50 dollari al barile americani), crollo’ anche la copertura della spesa pubblica con conseguente riduzione di beni e servizi primari e durevoli come cibo, abbigliamento e medicinali rendendo il paese sempre piu’ fragile dal punto di vista economico.
MADURO, ASSENZA DI CARISMA E TANTA “REVOLUCION CHAVISTA”
Dopo la morte di Chavez e l’avvento di Maduro con un opposizione molto fragile guidata da Capriles (anch’egli sostenitore di alcune politiche “Chaviste”) la produzione di benzina in Venezuela si e’ ridotta quasi di 1/3 e tra le maggiori cause la scelta di non puntare su figure competenti estere in grado di lavorare il petrolio nelle raffinerie con macchinari altamente innovativi; inoltre il governo non ha piu’ i soldi per importare i componenti di cui avrebbe bisogno la popolazione per produrre il combustibile pur essendo il maggior paese con riserve petrolifere del pianeta. Tutto cio’ comporta lunghe file ai distributori, con l’inflazione galoppante( il governo sono circa 2 anni che non rende pubblica l’esatta valuta del Bolivar) e la spesa pubblica ormai alle stelle.
Tutte cause che scatenano gli appetiti dei maggiori paesi Europei e mondiali su tutti gli Stati Uniti di Trump( riguardo appunto il petrolio) che pur in modo giustificato, minacciano quotidianamente Maduro e il Governo con azioni di Forza per garantire l’incolumita’ democratica di un paese che vuole ribellarsi ad azioni politiche che nel tempo si sono rivelate totalmente sbagliate ed errate, incancrenite da politici di basso profilo e malaffare dilagante. Un paese che con la maggiore riserva petrolifera mondiale(pur essendo ripetitivi e’ giusto saperlo) che manca nei suoi bisogni primari, e’ un grave atto d’accusa verso i principali attori politici veri responsabili di questa situazione che hanno governato il paese in questi anni rendendo la popolazione assetata di democrazia e diritti umanitari totalmente assenti( eccezion fatta per le isole paradisiache dove fortunatamente il turismo ancora non ne risente).
IL VENEZUELA IMPORTANTE BASE STRATEGICA PER…TANTI
Al di la’ di scelte sbagliate e di metodi anti-democratici la dura realta’ e’ che il Venezuela con la sua Costituente votata da 8 milioni di cittadini e’ un’importante base strategica per gli Stati Uniti e l’Unione Europea (vedi risorse petrolifere e controllo sui paesi che gravitano intorno alla Russia come Cuba); infatti i veri nemici del Venezuela con conseguente collaborazione americana sono l’Honduras, Paraguay, Brasile, Cile, Argentina, Colombia e Peru’ che hanno firmato una dichiarazione d’ingerenza contro il Venezuela per un loro ritorno economico di importazioni ed esportazioni di materie prime e forte impatto sulle loro strategie di controllo su paesi come quello Venezuelano importante dal punto di vista anche politico