Cultura

“IL SOFFIO DEL MITE”: BARBARA SPINELLI, NEL SUO LIBRO, ANALIZZA IL MITO

Barbara Spinelli è l’autrice di “Il soffio del mite”, dove analizza i grandi miti, i miti che «erediteranno la terra»,  di cui a detta dell’ autrice non, sappiamo molto di loro, sebbene li circondi la leggenda evangelica. Qualcuno crede che abbiano qualche possesso, proprietà, territorio, persino regno. Invece non hanno nulla: nemmeno l’idea del possesso. Se erediteranno la terra, ciò accadrà solo alla fine dei tempi, alla parusìa, quando cielo e terra si confonderanno, e Gesù Cristo scenderà dalle nubi del cielo, accompagnato dagli angeli. I miti hanno al centro dei loro “interessi” la malinconia,  ch  è, per loro, un terreno nascosto, nel quale si addentrano sempre più profondamente, per scoprire l’essenza della natura umana. I miti scendono nella malinconia: la depurano da ciò che ha d’impuro e violento: la liberano dalla tristezza, che qualche volta scambiamo per lei; e la rendono limpida e nitida. Quando osserviamo la malinconia mite, ci accorgiamo che si identifica con la letizia mite: perché la gioia ha affrontato lo stesso percorso, liberandosi da ciò che ha di troppo vitale e sfrenato. Tra i quattro elementi: aria, fuoco, terra, acqua, i miti scelgono quest’ultima, l’acqua. L’acqua che, se incontra un ostacolo, si arresta: se l’ostacolo si rompe, corre via; che è rotonda o quadrata secondo il recipiente in cui viene messa, e proprio per questa pieghevolezza, dicono i taoisti, è il più forte degli elementi. Come l’acqua, i miti ignorano la rigidezza: «smussano ciò che è affilato».  I miti adorano il vuoto,  miti infatti fanno il vuoto in sé stessi: annullano il proprio io: cancellano i propri desideri e le proprie esperienze, rinchiudendosi nella loro natura originaria. «Veglia sul tuo interno, chiuditi all’esterno». Allora i miti diventano pura quiete. Senza forma, senza resistenza, senza volontà, senza passioni, attraversano il mondo, abbandonandosi al movimento delle superfici.

Potrebbe piacerti...