Pil italiano nel secondo trimestre 2017 è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% rispetto al secondo trimestre 2016. Lo comunica l’Istat nella stima preliminare del prodotto interno lordo.
Il secondo trimestre ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due in meno del secondo trimestre 2016. La variazione congiunturale è sintesi di un aumento dell’industria e dei servizi, che hanno un “andamento omogeneo, con i servizi che mantengono un tasso di crescita importante” e di un calo dell’agricoltura. “Manteniamo un tasso di crescita consistente e persistente”, spiegano dall’Istat.
La crescita acquisita per il Pil italiano nel 2017 è pari a 1,2%. La variazione acquisita è quella che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno. Ipotizzando invece, spiegano dall’Istituto di statistica, un tasso di crescita nel terzo e nel quarto trimestre analogo a quello dei primi due periodi la crescita raggiungerebbe l’1,5%.
L’aumento tendenziale del Pil nel secondo trimestre del 2017 dell’1,5% rispetto al secondo trimestre del 2016 è il più alto registrato dall’Istat da sei anni. Per trovare un valore maggiore bisogna tornare al primo trimestre del 2011 quando l’incremento era stato del 2,1%.
Rispetto a prima della crisi, nel 2008, il livello del Pil italiano toccato nel secondo trimestre del 2017 resta inferiore di oltre il 6%. Nel primo trimestre del 2008, infatti, il prodotto interno lordo trimestrale aveva raggiunto il massimo dell’espansione a 424.824 milioni di euro e le ultime stime preliminari lo indicano a 397.458 nel secondo trimestre 2017. Padon si e’ espresso sulla crescita “ha contribuito una politica economica che dal 2014 ha proceduto con coerenza lungo un sentiero stretto, ma tracciato in modo chiaro: “Riduzione delle tasse, incentivi agli investimenti privati, misure sociali per il contrasto alla povertà e alla disuguaglianza; gestione oculata del bilancio allo scopo di migliorare i saldi di finanza pubblica, così da stabilizzare la relazione tra debito e Pil e rimuovere cause di preoccupazione ed instabilità nei mercati, che potrebbero fare aumentare i tassi e quindi sottrarre risorse alla ripresa”. Padoan infine ,si e’ espresso sul sostegno da dare ai giovani , futuro della società : “Per i giovani non si è fatto abbastanza. La crescita economica diffusa comincerà a produrre benefici anche per loro, favorendone l’ingresso in un mercato del lavoro reso più dinamico e propenso alle assunzioni”.