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GENTILONI, SULLO IUS SOLI:” GARANTIRE QUESTA POSSIBILITA’ AI FIGLI DI IMMIGRATI NATI IN ITALIA, E’ UNA CONQUISTA DI CIVILTA’ “

” Riguadagnare la propria eredità non vuol dire scegliere la politica della nostalgia, o quella dei muri e della paura. Alle sfide e alle incertezze bisogna rispondere garantendo sicurezza e protezione e ricordando che il vero progresso mette al centro la qualità della vita”. Così si è espresso il premier Paolo Gentiloni   che interverrà al Meeting di Rimini , alle ore 15.Ieri lo staff del presidente e i funzionari di Questura, Prefettura e Comune  di Rimini hanno passato la mattinata a fare sopralluoghi e decidere il percorso del premier  e tutte le misure di sicurezza.

Il premier ha inoltre espresso le sue considerazioni in merito allo Ius Soli : ” Diventando cittadini italiani si acquisiscono diritti ma anche doveri. Garantire questa possibilità ai figli degli immigrati nati in Italia è una conquista di civiltà e un modo per valorizzare e arricchire la nostra identità”. Proseguendo, Gentiloni, afferma che: “Anche quest’anno  il Meeting di Rimini sarà un’occasione per riflettere e confrontarsi sul senso e sulle prospettive delle molte sfide che viviamo. Per comprendere come riuscire a essere degni custodi di ciò che abbiamo ereditato e che abbiamo il dovere di trasmettere, a nostra volta, nel migliore dei modi” . L’intervento del premier al Meeting, si chiamerà “L’eredità ed il futuro dell’Italia”: “Viviamo un’era di trasformazioni sempre più veloci, di eventi che mettono in discussione molte certezze del passato e ci danno la sensazione di vivere un vero `cambiamento d’epoca´, come ha spesso ricordato Papa Francesco. In uno scenario così mutevole, tutti noi conserviamo una eredità: un bagaglio di culture, tradizioni, storie ed esperienze che ci contraddistinguono. Immersi nella rapidità dei cambiamenti, abbiamo bisogno di fermarci per cercare, in questo patrimonio, gli strumenti per affrontare le sfide che viviamo. Non disperdere la propria eredità, ma `riguadagnarla´vuol dire essere capaci di impostare un rapporto con gli esempi del passato, della nostra storia, che non sia basato sul conformismo ma sulla conoscenza. Significa riuscire a usare questo patrimonio come base dalla quale partire per innovare” .

Il premier , infine, si esprime sull’identità e sul suo immenso valore: “Proprio la capacità di valorizzare il meglio della nostra identità, di scommettere su di essa, è una chiave per vincere le sfide della globalizzazione, in un momento nel quale gli effetti contraddittori delle trasformazioni degli ultimi decenni rischiano di alimentare risposte protezionistiche e chiusure”.

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