La Cattedrale di Casertavecchia, anche nota come Chiesa di San Michele Arcangelo, sorge forse sui resti di una precedente chiesa di origine longobarda, perfetta fusione di diversi stili architettonici, grazie anche ai numerosi rifacimenti cui la stessa è stata sottoposta nel corso dei secoli.
La facciata a salienti riflette la struttura interna a tre navate ed è rivolta verso Ovest. Riflettono il contrasto, con la muratura tufacea color grigio-ocra i tre portali benedettini in marmo bianco di Luni dalle cui ghiere spuntano figurine zoomorfe poggiate su mensole, che sono simili a quelle che sorreggono le colonne su cui poggia la ghiera della finestra in stile pugliese che si apre al di sopra del portale centrale. Nel timpano elementi di derivazione longobarda, si fondono a elementi di derivazione arabo-normanna, quali gli archi intrecciati poggianti su colonnine in marmo. A destra della facciata sorge un campanile alto 32 metri costruito dopo la chiesa, che dall’inizio presenta un ampio fornice a sesto acuto al di sotto del quale passa la strada principale del borgo. Al di sopra, un ordine che riprende lo schema degli archi intrecciati . Sopra al campanile cresce la cella campanaria, di forma ottagonale, affiancata da torrette angolari anch’esse decorate col motivo degli archi incrociati. La navata centrale, infatti, sovrasta quelle laterali di circa otto metri. Diciotto colonne di spoglio, invece sorreggono archi a tutto sesto adagiati su capitelli, ognuno diverso e unico dall’altro, molto probabilmente provenienti da antichi edifici di età romana e imperiale. Un grosso restauro della parte presbiteriale posteriore al 1207 ha determinato la realizzazione dell’attuale transetto a tre absidi, con sopra volte a crociera e diviso da un arco a sesto acuto, e della cupola, la quale è nascosta da un tiburio ottagonale decorato da due ordini di archi intrecciati di descrizione islamica. Intanto, figure vegetali e geometriche, contribuiscono a ricreare una decorazione raffinata.