No a “giudizi affrettati e strumentali”, secondo i quali Ischia “avrebbe fatto dell’abusivismo edilizio e, più in generale, dell’illegalità un sistema di vita”. Il vescovo dell’isola, Pietro Lagnese, ribadisce – nell’omelia per i funerali delle due vittime del sisma – quanto già scritto in un messaggio all’indomani del terremoto. Secondo il vescovo l’abusivismo “non può essere ritenuto la vera causa dei crolli” che hanno interessato “per la maggior parte edifici di non recente costruzione”.
“Ho letto negli occhi di tante persone molta amarezza non solo per aver perso la casa ma per essere additate come incoscienti. No, non è cosi il popolo ischitano”, dice ancora. Per il vescovo: “l’abusivismo edilizio è presente sull’isola, lo sappiamo e ne siamo consapevoli, va combattuto ed affrontato ma non può essere considerato la causa dei crolli che hanno colpito edifici di non recente costruzione e chiese”.”Lasciamo comunque che gli organismi preposti facciano le opportune verifiche e si pronuncino in modo chiaro e preciso e la giustizia faccia così il suo corso. Alle autorità di Governo intanto chiedo di attivarsi prontamente per una celere ricostruzione degli edifici distrutti e per la messa in sicurezza dei tanti fabbricati coinvolti, affinché a quanti hanno perso la casa, sia offerta al più presto una dignitosa e stabile abitazione. La ricostruzione delle zone interessate dal sisma avvenga in maniera rapida anche per permettere che l’attività turistica dell’isola, bellissima e fragile, possa continuare. Anche per questo, ai turisti chiediamo di non rinunciare alla loro vacanza in mezzo a noi”, conclude il vescovo.
L’omelia è stata pronunciata nel palasport di Ischia, dove il vescovo ha concelebrato i funerali con 23 sacerdoti. Tra i presenti il ministro degli Interni, Marco Minniti, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e i sindaci dei sei comuni dell’isola.Ci sono circa mille persone ad ascoltare l’omelia per le due vittime del sisma, Lina Balestrieri e Marilena Romanini. Il sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna, ha proclamato il lutto cittadino nel territorio comunale. Le bare sono a terra e dietro l’altare c’è una icona della Madonna del cammino neocatecumenale, di cui ha fatto parte per oltre 20 anni Lina con il marito Antonio.