Monte Faito, non è altro che il gigante dei monti Lattari, con i suoi 1131 metri, è una delle mete più ambite dai campani e dai turisti, il posto ideale per chi vuol passeggiare respirando profumi di lecci e castagni, attraverso il fascino dei boschi evoca la sensazione di essere a pochi metri dal cielo ma con un affaccio sul mare e soprattutto sullo splendido golfo di Napoli. Il Faito è l’emblema dei Monti Lattari ed il suo territorio è diviso tra i comuni di Castellammare di Stabia a quello di Vico Equense. Infatti è possibile accedervi da entrambi i lati, percorrendo la bellissima stradina di Quisisana che, nascosta dalla folta vegetazione, nei suoi maestosi tornanti dona scorci di panorami che ci mostrano la cartolina dell’intero golfo.
Il monte prende spunto dal dilettale “faggetto”, infatti sulle sue pendici, sono presenti alcuni esemplari di faggi più longevi d’Italia, il cui diametro delle volte supera i sei metri.
Questi alberi, nati circa 400 anni fa, nel periodo invernale, erano fosse, nelle quali veniva raccolta la neve caduta al Faito e grazie alla quale si ottenevano grossi blocchi di ghiaccio che venivano adoperati per la conservazione del cibo o da vendere nel periodo estivo. In antichità il Faito prese il nome di Monte tauro, grazie al clima salubre, e alla ricchezza dei boschi, che hanno sempre dato una grossissima quantità di legna, anche agli sotiric cantieri navali di Castellammare. Nel 1783 per opera del re Ferdinando I delle Due Sicilie a Castellammare di Stabia, grazie proprio alla legna proveniente dai boschi del Faito, furono alcune della navi più famose al mondo, su ttutte la nave scuole Amerigo Vespucci.L’apprezzamento del monte, soprattutto come località turistica, accrebbe dalla seconda metà del XX secolo quando furono costruiti numerosi alberghi e villette residenziali. La città di Castellammare è collegata al monte grazie alla funivia del Faito, un impianto che risale al 1952, ma sospeso dal 2012.