Polemica per il manifesto anti-migranti di Forza Nuova che, in un post su Facebook del 29 agosto, ha pubblicato un manifesto della Repubblica di Salò riadattandolo ai giorni nostri e alla campagna contro l’immigrazione. Nell’immagine si vede un uomo di colore aggredire una donna bianca sotto lo slogan “difendila dagli invasori”. E più sotto: “Potrebbe essere tua madre, tua moglie, tua sorella, tua figlia”. L’immagine è di Gino Boccasile, illustratore, pittore e curatore dei manifesti della Repubblica Sociale Italiana. Nel post che accompagna il manifesto, Forza Nuova fa riferimento agli episodi di cronaca degli ultimi giorni e scrive: “Gli stupri, si sa, sono il barbaro e infame corollario di ogni guerra di conquista”.
“Le violenze contro le donne dell’epoca del manifesto a cui ci siamo ispirati – si legge ancora nel post di Forza Nuova – furono contestualizzate all’interno della sconfitta che chiamarono ‘liberazione’, quelle di questi anni e di questi giorni le occultano spudoratamente, tacendo il fatto che sono attuate da nuovi invasori a cui paghiamo vitto, alloggio, bollette, schede telefoniche, cellulari e sigarette”. Duro il commento dell’Osservatorio sulle nuove destre che parla di “palese istigazione all’odio razziale”. “Di fronte a una notizia di reato così evidente, – aggiungono – c’è da aspettarsi un intervento immediato da parte della magistratura e delle istituzioni democratiche”.
Ancora su Facebook, la senatrice Pd Francesca Puglisi, presidente della commissione contro il femminicidio commenta: “Un manifesto vergognoso, letteralmente fascista, frutto di una campagna di odio che si consuma sul corpo delle donne. Non solo i neofascisti ma anche certa destra – prosegue – vogliono far intendere che la violenza contro le donne è perpetrata solo dall’invasore. Nell’iconografia fascista il protagonista è l’uomo nero, non la donna violata. Ecco il cuore di una campagna politica vergognosa: legare i due temi, la presenza di migranti e la violenza sulle donne, per affermare – conclude Puglisi – che va fermata ‘l’invasione'”