Roma è di nuovo capitale di scontri, e disordini dove i classici movimenti dell’abitare e migranti sono scesi in piazza per chiedere “case subito”. Tutto è accaduto in via di Ripetta, ovvero nel “salotto” buono della Capitale, bloccata per alcune ore dai manifestanti che hanno organizzato un’assemblea pubblica davanti a un palazzo che si dice sia : “confiscato alle mafie e abbandonato da anni“. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno allontanato i partecipanti seduti in strada, soprattutto donne, sollevandoli e respingendoli verso Piazza del Popolo, al grido di : “vergogna alle donne non si mettono le mani addosso“. Una ragazza, addirittura accusa della violenza patita : “Mi hanno preso a pugni“. Arrivati in piazza del Popolo, tra due cordoni delle forze dell’ordine a alcuni blindati, ci sono stati nuovi attimi di tensione. La Questura ha reso noto che due organizzatori della manifestazione sono stati accompagnati al commissariato e tre negli uffici dei carabinieri per valutare le loro accuse.L’intento era “di occupare lo stabile attualmente vuoto che in passato ospitava l’ospedale S. Giacomo“, così che i partecipanti, tutti identificati, saranno denunciati per manifestazione non autorizzata e multati di 2.500 euro per blocco stradale. Si sono seduti per terra intonando cori “finché non c’è risposta da qui non ci si sposta” e “basta sgomberi” poi ancora le accuse alla sindaca Raggi:” non ti abbiamo visto muovere un dito per una donna e un bambino rimasto per strada in questa città“. Intanto oggi il leader della Lega Matteo Salvini ha visitato la tendopoli di via Ramazzini, a Monteverde, gestita dalla Croce Rossa, che sentenziando in modo breve ha detto: “Va chiusa” e poi ancora: “il costo per i romani è di circa 10 mila euro al giorno“. L’estate romana o meglio dire italiana, si conclude così come è iniziata fra denunce, assalti, sgomberi, manifestazioni feroci di diritti ormai violati da tempo, e che hanno fatto da scenario, dall’inizio dell’anno, ad una Italia divisa, uccisa nell’anima da milioni di schiaffi che ha fatto della sua Capitale, un centro di assurda bellezza artistica, ma anche di potente degrado. La speranza è nello sguardo dei bambini, che fa sciogliere quello dei grandi.