Diamanti, rubini, smeraldi, doni di re e regine che hanno contributo a creare il gioiello più prezioso per i napoletani doc: la collana di San Gennaro conservata nel Museo del Tesoro a Napoli. La collana è un oggetto che racconta la storia di un popolo, di una devozione, di una città intera. San Gennaro è la voce di Napoli. A San Gennaro i sovrani che hanno retto il regno, le regine e i nobili in visita hanno lasciato per devozione e rispetto un segno della loro visita, incastonata per sempre nella collana a memoria storica e votiva.
Venne creata nel 1679 da Michele Dato, il quale riunì tredici grosse maglie in oro massiccio da cui pendono croci tempestate di zaffiri e smeraldi.
A questo nucleo si unirono una croce donata da Carlo di Borbone re di Napoli fino al 1759, una seconda croce donata dalla regina Maria Amalia di Sassonia, una spilla a forma di mezza luna del 1799 donata dalla Duchessa di Casacalenda, una croce di diamanti e zaffiri donata da Maria Carolina d’Austria.
A questi elementi se ne aggiunsero altri come la spilla di diamanti e crisoliti regalati da Vittorio Emanuele II di Savoia e l’anello di Maria Josè moglie di Umberto II di Savoia che in visita al tesoro di San Gennaro non avendo portato nulla in dono, pensò di sfilarsi l’anello che portava al dito e che è tuttora visibile incastonato tra le altre meraviglie preziose. Ai doni dei sovrani si aggiungono due orecchini d’oro donati da una popolana che si privò dell’unico suo bene per la grazia ricevuta dal Santo . Ed è per questo che la collana di San Gennaro attira il visitatore grazie alla potente e maestosa luce che emana .