“Sono qui da quarant’anni e un incidente del genere non è mai accaduto“. Così si esprime Armando Guerriero, titolare dell’omonimo bar che dal 1931 sorge a poca distanza dall’ingresso della Solfatara. Infatti, tre persone sono morte all’interno del cratere della Solfatara di Pozzuoli (Napoli), le vittime torinesi, appartengono alla stessa famiglia: padre di 45 anni, madre di 42 e un figlio di 11 anni, mentre un altro bambino di 7 anni si è salvato. I tre sarebbero caduti nel fango bollente, in una voragine profonda tre metri, che si è aperta mentre padre e madre stavano inseguendo il figlio di 11 anni, secondo quanto si apprende dalla Protezione Civile campana. Ad estrarre i corpi delle tre vittime sono stati i vigili del fuoco. Secondo la ricostruzione, il bambino avrebbe oltrepassato il limite consentito del cratere finendo in una zona di ‘sabbie mobili’, da dove provengono forti esalazioni di gas . Il padre, nel tentativo di prendere il bimbo, è stato risucchiato e, a sua volta, la madre ha cercato di aiutare il marito. Marito e moglie sono stati sopraffatti dalle esalazioni. La Solfatara, lo ricordiamo, è uno dei vulcani dei Campi Flegrei, comprensorio a nord di Napoli costituito da circa 40 antichi vulcani. È un’oasi naturalistica di 33 ettari di estensione da sempre meta di turisti, ogni anno. Oltre che dei noti fenomeni vulcanici, quali le fumarole, le mofete ed i vulcanetti di fango, vi sono anche boschi ed un’ampia macchia mediterranea oltre che alcune singolarità naturali, geologiche, botaniche e faunistiche. Una giornata che poteva essere divertente e spensierata per questa figlia del nord, in vacanza al Sud, alla Solfatara di Pozzuoli, e’ divenuta invece un giorno triste, un giorno in cui una famiglia e’ staa uccisa dalle esalazioni di gas.