La mostra “Rock7” al Palazzo del Pan di Napoli, si è aperta con l’esibizione di Kee Marcello, ex chitarrista degli Europe, band svedese passata alla storia per il tormentone epico-trash «The final countdown». “Rock7” per sette racconti messi in fila, puntando sulla varietà delle storie anche per sollecitare la varietà del pubblico. Stavolta si riparte dal cuore del rock (and roll), e si sconfina nel pop, come già avvenne qui per Madonna, con il suo re, Michael Jackson alla mostra c’è il suo cappello, c’è un suo pantalone con annessa fibbia con simbolo dell’Ordine della giarrettiera)e i misteri legati nella sua vita ai numeri 7 e 777; ma anche con i Bee Gees nell’anniversario della colonna sonora di «La febbre del sabato sera», poi vi si trova anche l’esplosione del punk, celebrato nella feroce personale fotografica dell’inglese Ricky Adam. Dieci anni prima, nel 1967, uscivano sette album formidabili cui è dedicata un’altra area della mostra : «Are you experienced?» di Jimi Hendrix, «The Doors», «Sgt. Pepper’s lonely hearts club band dei Beatles», «The piper at the gates of dawn» dei Pink Floyd, «Velvet Undergound & Nico», «Mr. Fantasy» dei Traffic e il ben meno epocale «Days of future passed» dei Moody Blues, pur preferito qui a «John Wesley Harding» di Dylan, «Surrealistic pillow» dei Jefferson Airplane, «Absolutely free» di Zappa, «Their satanic majesties request» dei Rolling Stones, «Goodbye and hallo» di Tim Buckley. E poi spunti gotici-esoterici che indagano su David Gilmour e il «Paradiso perduto» di Milton, i rapporti del rock con Dracula, il Bowie di «Labirynth», il simbolismo nella musica dei Led Zeppelin, Lynch e le sue visioni in «Twin Peaks» , vi è anche la ricostruzione della stanza misteriosa della serie-tv. Non soltanto una mostra del rock, ma anche showcase, proiezioni, aperijazz e molto altro, in una città moderna e in un Palazzo del Pan che si riscopre davvero rockettaro.