Finalmente si è conclusa un inchiesta che sembrava ormai gettata nel dimenticatoio , una lenta e inflessibile marcia , quella della giustizia amministrativa che ha concluso il proprio corso e presentato il conto a chi aveva fatto uso disinvolto del danaro pubblico, presentando scrontrini e fatture per ottenere rimborso spesso non dovuti.
Arriva una grande stangata , da parte della Corte dei Conti della Campania, per alcuni ex consiglieri regionali del Pdl, in particolare della IX Legislatura 2010-2015, che hanno commesso un grave abuso, utilizzando per scopi personali, i fondi destinati al funzionamento dei gruppi consiliari.
Tra scontrini e fatture non riconosciuti per bar e ristoranti dovranno risarcire la Regione per circa 297mila euro. Ciò è stato stabilito dalla sezione giurisdizionale della magistratura contabile, presieduta da Michael Sciascia, consigliere estensore; Giulia De Franciscis, con la sentenza 325/2017 depositata il 18 settembre scorso.
Era già da molto che i giudici avevano puntato i riflettori sui bilanci non chiari del consiglio regionale , avvertendo più volte i capigruppo nell’adoperare un uso più adeguato delle risorse e vincolare i rimborsi con l’effettiva presentazione degli scontrini richiesti. Sono stati molti i fascicoli aperti dai pm : Ferruccio Capalbo, Chiara Vetro e Pierpaolo Grasso che hanno portato a sentenze di condanna per quasi tutti i gruppi consiliari della consiliatura 2010-2015.
Sono stati resi noti i nomi degli ex consiglieri coinvolti tra cui l’ex capogruppo Fulvio Martusciello, chiamato a rimborsare la Regione Campania per 53.896,11 euro , ma nei suoi confronti c’è stata l’archiviazione nel procedimento penale , Mafalda Amente (6.027 euro), Giovanni Baldi (15.447,5 euro), Luca Colasanto (700 euro), Maria Bianca D’Angelo (11.928 euro), Domenico De Siano (19.660 euro), Pietro Diodato (900 euro), Massimo Ianniciello (26.041 euro), Eva Longo (503,32 euro), Francesco Vincenzo Nappi (24.991 euro), Gennaro Nocera (6.424,11 euro), Daniela Nugnes (30.332,31 euro), Angelo Polverino (19.660 euro), Paola Raia (150 euro), Paolo Romano (7.885,95 euro), Antonia Ruggiero (18.960 euro), Ermanno Russo (19.660 euro), Luciana Scalzi (14.570 euro), Michele Schiano di Visconti (19.760 euro).
Assolto Pasquale Giacobbe, mentre sono state archiviate le posizioni di Luciano Schifone e Monica Paolino, che hanno rendicontato tutte le spese correttamente.