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BIBLIOTECA DEL CONSIGLIO REGIONALE, D’AMELIO:” L’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA DEL CONSIGLIO REGIONALE GIA’ INTITOLATA ANNI FA A RAFFAELE DELCOGLIANO, HA UN DUPLICE SIGNIFICATO IMPORTANTE”

L’inaugurazione della nuova biblioteca del Consiglio regionale, già intitolata anni fa a Raffaele Delcogliano, che assieme all’Ufficio di Presidenza della Regione Campania abbiamo deciso di trasferire nella nostra sede principale, ha  per noi un duplice significato molto importante”. Così la presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosa D’Amelio, all’inaugurazione della nuova biblioteca del Consiglio regionale, già intitolata anni fa a Raffaele Delcogliano, aggiungendo:“Questa scelta è un modo per restituire dignità alla prestigiosa biblioteca che era stata chiusa nella precedente legislatura, per valorizzarne il patrimonio librario di notevole interesse storico-culturale, custodito per anni con dedizione e passione da un nostro Dirigente, Andrea Savino, scomparso purtroppo da poco, grazie al quale è stato agevole ricostruire e catalogare i libri in nostro possesso. Ha un forte valore simbolico, perché vogliamo ricordare la figura istituzionale di Raffaele Delcogliano, l’impegno civile e politico dell’assessore e del suo giovane collaboratore Iermano, l’esempio morale, ancora oggi attualissimo, che hanno lasciato in eredità alle giovani generazioni. Soprattutto con la cerimonia di stamattina intendiamo far rivivere l’impegno per la legalità di Raffaele Delcogliano”. E’ il 27 aprile 1982, una serie di colpi d’arma da fuoco uccidono Raffaele Delcogliano, giovane assessore regionale della Democrazia Cristiania, ed il suo autista Aldo Iermano che stavano raggiungendo  la sede della Regione dove Delcogliano ricopriva la carica di assessore al Lavoro e Formazione Professionale. La firma dell’attentato è quella delle Brigate Rosse e spezza precocemente un percorso di riforme su cui è importante riflettere ancora oggi, dopo 35 anni. D’Amelio ha ricordato la figura di Delcogliano:  “Delcogliano  anticipò molti temi oggi attualissimi. Innanzitutto l’interpretazione dell’autonomia, non come nuovo centralismo regionale ma come costruzione dal basso in cui diversi livelli, città e province, si organizzano responsabilmente secondo principi di solidarietà e sussidiarietà fino al livello regionale. Poi il suo tentativo di riformare il lavoro cercando, anche tramite fondi pubblici, una strada capace di creare occupazione in modo da migliorare la qualità della vita e al tempo stesso porre un argine agli eterni precari, i cosiddetti ‘disoccupati organizzati’. Delcogliano è stato barbaramente assassinato perché svolgeva il suo lavoro all’insegna della legalità e per combattere la corruzione. Si è parlato poi negli anni successivi di un rapporto perverso tra terroristi e camorra per eliminare l’assessore che con la sua “riforma del lavoro” aveva di fatto cambiato le regole dei corsi di formazione e voleva che si aprisse una seria indagine giudiziaria sul fiume di denaro che andava ad alimentare direttamente la criminalità organizzata. E’ morto per difendere la legalità contro la camorra”. Il filo comune che lega la morte di due uomini, Delcogliano a Siani,  che hanno lottato e hanno amato ciò che facevano, più della loro stessa vita, la D’Amelio lo enuncia così:   “C’è un filo comune che lega questa inaugurazione a quella del marzo dell’anno scorso, quando abbiamo deciso di inaugurare l’Aula consiliare a Giancarlo Siani. Questa legislatura è all’insegna della legalità. La targa che è posta di fronte a noi di Giancarlo Siani e quella che abbiamo scoperto stamattina di Delcogliano, lo testimoniano concretamente. Rivive oggi e si rafforza il messaggio importante che come Consiglio regionale vogliamo lanciare a tutti i cittadini. Il messaggio di un impegno sociale coraggioso e quotidiano. Resistere, contrastare e reagire con fermezza ad ogni forma di violenza e intimidazione, facendo semplicemente il proprio dovere, è il messaggio che la testimonianza di Delcogliano ancora ci lancia. E’ il testimone che passa alle giovani generazioni, grazie anche all’attiva partecipazione a percorsi di educazione alla legalità e alla cultura. Noi siamo convinti che la criminalità si può combattere non solo con la repressione, ma anche con la cultura. E la biblioteca che il Consiglio oggi apre alla cittadinanza è un luogo e uno strumento di cultura. Alla riapertura di questa biblioteca hanno lavorato in tanti. C’è stato idealmente il passaggio di testimone di Andrea Savino che ricordavo prima, la scelta di progettare una nuova postazione della biblioteca qui, accanto all’Aula, in una zona prestigiosa del Consiglio, c’è stato soprattutto il lavoro puntuale, minuzioso, certosino del prof. Guido D’Agostino che, insieme ai ragazzi di “Garanzia giovani”, ha preso visione di tutti i libri, catalogandoli per rendere consultabili ai cittadini che ne faranno richiesta. Spero che tanti ragazzi e studenti utilizzeranno la nostra biblioteca per far sì che le porte del Consiglio si spalanchino sempre di più, avvicinando le istituzioni ai cittadini con l’obiettivo di contribuire a scrivere un progetto di storia e memoria”.La memoria che resta incisa nella storia, che si colonizza nella morte è più forte di ogni cosa, e l’amore che si mette nelle cose rimane sempre immortale, va oltre la morte, la trapassa perchè è l’amore che muove il mondo. Sempre.

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