Diversi giorni fa è deceduto il 60enne Giuseppe Pellegrino, ucciso da tumore dopo aver ricevuto un cuore appartenente a un paziente deceduto al San Raffaele di Milano. Però questa ipotesi è stata esclusa dalle autorità sanitarie, che tuttavia vogliono vederci chiaro, Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha assicurato che un’ispezione ministeriale al riguardo. Il paziente in attesa del trapianto era stato chiamato “mentre era in villeggiatura con alcuni parenti” ed era in attesa di trapianto per problemi cardiaci “talmente gravi che i medici gli avevano dato al massimo un anno di vita”. Secondo quanto riportato da organi di stampa, l’uomo era morto in seguito a un attacco cardiaco. Le autorità sanitarie escludono in modo categorico questa ipotesi. Il San Raffaele si è limitato a far sapere di stare compiendo “verifiche interne per ricostruire l’accaduto”. Per questo motivo Il gip Matteo Grimaldi che ha riaperto le indagini affidandole ad un nuovo sostituto procuratore, dovrà valutare la richiesta d’incidente probatorio avanzata dal pm inquirente. L’incidente si terrà alla presenza di vari consulenti ed esperti nominati dalla Procura mantovana, nei confronti di 18 sanitari tra medici e infermieri, per accertare ulteriori responsabilità. Sul caso è stata aperta un’inchiesta a Roma, poi trasferita a Milano, perché vi sarebbe il sospetto che il cuore impiantato era malato.