La riscoperta della Canapa industriale come coltura da reddito, in grado di alimentare filiere produttive di grande interesse economico, è ormai una realtà acquisita. Le recenti norme, nazionale e regionale, hanno reso poi il comparto ancor più attraente, sia per il mondo agricolo che per quello industriale. Questo pronunciato dinamismo ed interesse verso tale investimento coinvolge da qualche anno anche la Campania, che nel secolo scorso aveva, con l’Emilia Romagna, il primato produttivo nazionale, rendendo l’Italia il secondo Paese al mondo dopo la Russia. Un generale e crescente interesse che sta coinvolgendo decine di imprese agricole e agroalimentari, enti di ricerca, associazioni culturali ed istituzioni pubbliche. E il territorio ove si assiste al maggiore investimento colturale e produttivo è proprio la provincia di Caserta, già territorio di elezione in passato della coltura. E’ anche per questo motivo che il CNR, con la Fondazione Carditello, ed altri enti ed organismi, come il CREA, la Camera di Commercio di Caserta, la Coldiretti, la Rete della Canapa in Campania, con il patrocinio della Regione Campania e delle Università Federico II di Napoli e Vanvitelli di Caserta, hanno ritenuto di dover promuovere un evento per celebrare appunto il “Ritorno” di una coltura nobile e antica. Un evento che per diversi ed evidenti motivi si è inteso realizzare nel Real Sito di Carditello, una struttura simbolo per un territorio ferito che intende riscattarsi e ritornare ad essere quello che Goethe descrisse nel 1787: “Solo in questa regione si può comprendere cosa sia la vegetazione e perché si coltiva la terra”. Domenica 8 ottobre si celebrerà, quindi, il Ritorno della Canapa, in particolare nella Campania felix, con una manifestazione che vuole andare oltre il solo significato convegnistico e culturale, ma che sarà aperto anche ad altri eventi di forte caratterizzazione simbolica, come l’esposizione di prodotti della filiera, di reperti agricoli storici, di foto d’epoca, il tutto accompagnato da una frugale degustazione di prodotti a base di canapa. E, infine, un ricco programma di eventi culturali, compresa la presentazione di libri e video sul tema. Una partecipazione inclusiva, quindi, aperta a tutti i cittadini e in particolare a quelli dell’area circostante, affinché riscoprano l’orgoglio di essere i discendenti dei laboriosi canapicoltori di questo territorio.