Il Parlamento approva il disegno di legge che sostiene e valorizza i piccoli comuni italiani, e porta la firma del presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, e di Patrizia Terzoni (M5s). Inoltre, il Senato dà il via libera definitivo praticamente all’unanimità: 205 sì e 2 astenuti, prevedendo per l’anno 2017 lo stanziamento di 10 milioni. Nel testo di legge si legge ciò: “Diffusione della banda larga e misure di sostegno per l’artigianato digitale, ma anche semplificazione per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento anche per la loro conversione in alberghi diffusi, con un connubio di tecnologia e green economy: sono questi alcuni dei punti di forza del disegno di legge per il sostegno dei comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti e dei territori montani e rurali”.Il provvedimento nasce da un testo presentato dal presidente della commissione Ambiente Ermete Realacci (Pd) ed ha impiegato tre anni per arrivare al voto dell’Aula, e contiene misure che interessano 5.585 comuni, circa il 70% dei 7.998 comuni italiani, oltre il 50% del territorio nazionale. Ci vivono oltre 10 milioni di cittadini, il 16,59% della popolazione italiana. Nei Piccoli Comuni vengono prodotti il 93% delle DOP e degli IGP accanto al 79% dei vini più pregiati.
Il provvedimento contiene interventi di manutenzione del territorio con priorità per la tutela dell’ambiente e la prevenzione del rischio idrogeologico, per mettere in tutela strade e scuole nonchè l’acquisizione e riqualificazione di terreni ed edifici in abbandono; la possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo; la realizzazione di piste ciclabili, ed è prevista ad esempio la possibilità per i centri in cui non ci sono uffici postali di pagare bollette e conti correnti presso gli esercizi commerciali.
Si istituisce poi un Fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2017 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni a venire dal 2018 al 2023,per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni, destinato a finanziare investimenti per la protezione dell’ambiente e dei beni culturali.