Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza in Catalogna per protestare contro le violenze della polizia spagnola domenica contro i seggi del referendum. Le manifestazioni si sono susseguite per lo più a Barcellona.
Per quanto riguarda il presidente Carles Puigdemont ha convocato una riunione straordinaria del governo per decidere la strategia, poichè il prossimo passo dovrebbe essere la proclamazione dell’indipendenza.
La linea decisa dall’esecutivo catalano è stata quella della mediazione. L’obiettivo dell’indipendenza rimane, ha confermato in sostanza, ma si può trattare. Il premier basco Inigo Urkullu che ha già tentato negli ultimi giorni di spingere il premier spagnolo Mariano Rajoy e Puigdemont al dialogo:”Se mi chiamano, anche oggi, sono pronto a una riunione dove vogliono“.
Puigdemont non cerca una frattura traumatica con la Spagna ma una separazione concordata. Se si andrà comunque alla dichiarazione di indipendenza, non è escluso che possa essere condizionata con una entrata in vigore a sei o nove mesi.
Il tempo, se si può, di negoziare. In tutta la Catalogna oggi migliaia di persone sono scese in piazza davanti ai municipi per denunciare le violenze della polizia spagnola, con 884 feriti, vi sono state anche aggressioni sessuali da parte degli agenti spagnoli. Puigdemont ha già annunciato la formazione di una commissione d’inchiesta, chiesta anche dall’Onu.