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Ciclista francese derubato “Sono praticamente morto. Ma sono ripartito grazie alla grande solidarietà degli italiani”

Un medico 30enne francese, Etienne Godard, in sella alla sua mountain-bike stava girando il Mondo in compagnia della moglie, ma arrivato in Italia, più precisamente a Castel Volturno (località in provincia di Caserta) la sua bike è sparita. L’uomo si era fermato in una zona balneare di Castel Volturno per farsi un bagno, ma al ritorno sul luogo dove aveva lasciato la sua bicicletta la triste realtà: la bicicletta era stata rubata. Il medico disperato ha chiesto aiuto alla gente  del luogo la quale si è mobilitata per cercare di aiutare lo straniero visto che con se aveva lo stretto necessario per il viaggio (Vestiti, occhiali da vista e da sole, attrezzi da campeggio, Iphone e fotocamera). Su Facebook è nata una iniziativa in cui tutti coloro che vorranno aderire all’iniziativa potranno donare qualche euro per far sì si possa comprare una nuova mountain-bike per far continuare il viaggio (iniziato più di cinque mesi fa in Cina) Viaggio che tutt’ora continua per il “derubato” visto che oggi è previsto il suo arrivo a Genova, dopo essere passato per Formia, Roma, Siena, Lucca e la Spezia. Tutto questo è stato possibile grazie a Francesco, un napoletano che aveva aiutato Etienne a comprare nuovi vestiti, un alloggio e la sua bike “Sono due giorni che con la bici che mi ha regalato Francesco corro. Come un matto. Vado velocissimo: Pedalo veloce e felice”. Lo stesso dottore poi ringrazia anche tutti coloro che sono corsi in suo aiuto Ero in preda alla disperazione e invece sono stato sommerso da gesti di gentilezza. Mi sono commosso. In tanti mi hanno fatto coraggio, e tutto questo ha riscaldato il cuore mio e di Mathilde”. Fortunatamente per il giovane medico dopo lo “spavento” è ritornato il sorriso grazie al grande gesto dimostrato dagli abitanti di Castel Volturno che si sono mobilitati per aiutarlo. questi sono quelle azioni che valgono la pena di essere raccontati come afferma la stessa vittima “Sì, questa è una storia che voglio ricordare come una storia di grande gentilezza, quando il mio anno sabbatico sarà finito e tornerò a fare il medico in prima linea a Rouen”. 

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