L’importanza di Alife fu esaltata già dai primi decenni di dominio romano con alcune famiglie elette al rango senatorio romani e successivamente, durante il IV secolo con lo stabilirsi in città della sede della diocesi al servizio del Ducato di Benevento.
Data la sua posizione strategia e l’importanza crescente, Alife ha subito nella sua storia anche diversi saccheggi e distruzioni. Su tutti, nell’865 i Saraceni, sbarcati a Fondi sul litorale laziale, fecero razzia di tutto ciò capitava nelle loro mani, comprese le abbazie di Montecassino e San Vincenzo al Volturno. Non da meno fù Re Filippo II nel 1561 che per punire il Conte ferrante, ordinò la distruzione ed il saccheggio di Alife. Quest’ultima offesa costrinse gli abitanti ad abbandonare il borgo e a trasferirsi nella quasi totalità nella vicina Piedimonte.
Allo stato attuale Alife si presenta come un’elegante borgo agricolo che si palesa allo sguardo con le imponenti mura romane con gli attraversamenti di Porta Piedimonte, Porta Fiume e Porta Roma che ci accompagnano verso il centro cittadino. Il Centro storico, Completamente circondato dal rettangolo delle Mura Romane di epoca sillana (I sec. a.C.), conserva la tipica conformazione urbana del castrum, strutturata su cardini e decumani.Il decumano maggiore e il cardine maggiore si intersecano in un punto centrale (Piazza O. Michi) detto “il Termine” e uniscono le quattro porte urbiche d’accesso alla città: Porta Napoli, Porta Roma, Porta San Bartolomeo e Porta degli Angeli . Le due strade maggiori del centro storico, inoltre, lo suddividono in quattro rioni detti “Quarti”: il Quarto di San Francesco, il Quarto del Vescovado, il Quarto di San Pietro e il Quarto del Castello. Le Mura sono rinforzate, lungo tutto il perimetro, da torrette, equidistanti tra loro, di forma semicircolare e rettangolare, alternate.Fuori le mura, all’interno del piccolo Parco delle Pietre, sono conservati sarcofagi, capitelli e frammenti di scultura di epoca romana mentre nei pressi della casa comunale il Museo Archeologico dell’Antica Allifaeè stato creato per raccogliere ed esporre le più antiche testimonianze della storia e del popolamento del territorio del Matese-Casertano, dall’età preistorica fino a quella medievale, rinvenute durante recenti campagne di scavo promosse dalla Soprintendenza