In una sua recente intervista, l’ex leader dei Proletari Armati per il Comunismo Cesare Battisti, ha dichiarato di aver avuto compassione per le vittime di quegli anni sanguinosi e terribili che lo hanno reso celebre alla cronaca nazionale . L’ex terrorista ha partecipato ad un’intervista al Gr1 Rai, all’indomani della decisione dell’Alta Corte brasiliana, paese nel quale Battisti è rifugiato dal 2004, di rinviare di una settimana l’esame del suo caso. “Qualcuno ha voluto portarmi alla frontiera con la Bolivia, è stata una trappola. Era tutto organizzato. Io qui in Brasile sono accettato da tutti, tutti mi vogliono bene”– ha detto Battisti, che ha inoltre dichiarato di aver avuto delle corrispondenze con Alberto Torreggiani, figlio del gioielliere Pierluigi Torregiani, per il cui omicidio l’ex terrorista è stato condannato a 13 anni e 5 mesi di reclusione. Battisti ha detto di avere aiutato il figlio di Torregiani a scrivere un libro e di avere lettere in cui lo stesso Torregiani dichiarava di sapere dell’innocenza di Battisti riguardo l’omicidio del padre.
Rispondendo ad una domanda sulla lotta armata, Battisti spiega: “Come si può essere soddisfatti o fieri di tanta violenza, tanti omicidi tanto sangue, da una parte come dall’altra. La lotta armata è stato un suicidio, non poteva dare risultati per nessuno. E anche indirettamente ho partecipato a idee che hanno portato a una follia, ad una via senza uscita”.
Francesco Campanile