Riprendono i lavori nell’Aula di Palazzo Madama sulla legge elettorale con la discussione generale, quindi si avranno le cinque chiame nominali per i cinque voti di fiducia, mentre le dichiarazioni di voto e il voto finale ci saranno giovedì mattina.Nel corso del suo intervento in Aula, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato: “Singolare e sommamente improprio il far pesare sul presidente del Consiglio la responsabilità di una fiducia che garantisse l’intangibilità della proposta in quanto condivisa da un gran numero di partiti. Ma si può far valere l’indubbia esigenza di una capacità di decisione rapida da parte del Parlamento fino a comprimerne drasticamente ruolo e diritti sia dell’istituzione sia dei singoli deputati e senatori?. L’interrogativo è sorto nelle ultime settimane con la posizione di fiducia su parti sostanziali del testo prima che si aprisse in aula alla Camera il confronto sugli emendamenti all’art.1. Il dilemma non è fiducia o non fiducia, anche perché non è mai stata affrontata, neppure dinanzi alla Corte, un’obiezione di incostituzionalità della fiducia. C’è però stato, nell’esperienza italiana, ricorso alla fiducia in occasioni e modalità molto diverse tra loro. Quali forzature può implicare e produrre il ricorso a una fiducia che sancisca la totale inemendabilità di una proposta di legge estremamente impegnativa e delicata? Mi pronuncio, con tutte le problematicità e le riserve che ho motivato, per la fiducia al governo Gentiloni, per salvaguardare il valore della stabilità, per consentire, anche in questo scorcio di legislatura, continuità dell’azione per le riforme”. Il governo ieri ha posto la fiducia sul Rosatellum 2.0 anche in Senato. Mdp così esce dalla maggioranza: i capigruppo dei bersaniani sono saliti al Quirinale per informare Mattarella della decisione che arriva dopo settimane di tensioni e continui distinguo con il governo Gentiloni. Mentre, il segretario Dem, Matteo Renzi liquida la vicenda spiegando che “mettere la fiducia è un atto assolutamente legittimo e questa legge elettorale permetterà ai cittadini di scegliere i parlamentari. Il resto è discussione autoreferenziale e lontana dai problemi delle persone”. Tuttavia, la cronaca parlamentare vuole che dopo la bocciatura delle pregiudiziali, la ministra Anna Finocchiaro ha immediatamente posto la fiducia su cinque dei sei articoli della legge suscitando rabbia nei partiti: M5s, Si e Mdp. I primi hanno occupato i banchi del governo e Loredana De Petris si è seduta sullo scranno di Grasso appena questi si è alzato per andare alla Capigruppo.