Barcellona ha dichiarato l’indipendenza da Madrid e ha dato il via al processo costituente della Repubblica. Ma la Catalogna non si ferma, infatti il Governo catalano del presidente Carles Puigdemont non si considera destituito e prevede di riunirsi oggi per fra l’altro preparare elezioni “costituenti” della nuova ‘Repubblica’ proclamata ieri dal parlamento.
In una dichiarazione istituzionale, il presidente della Catalogna Carles Puigdmeont ha invitato alla “opposizione democratica all’applicazione dell’articolo 155” della Costituzione spagnola che ha definito una “aggressione premeditata alla volontà espressa dai catalani“.Oggi il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha assunto le funzioni e i poteri del presidente della Generalitat catalana, dopo la destituzione di Carles Puigdemont, ai sensi dell’art. 155 della Costituzione. La vicepremier, Soraya Saenz de Santamaria, assume le funzioni e i poteri del vice presidente catalano al posto del numero due del Govern, Oriol Junqueras. E’ la resa dei conti fra Barcellona e Madrid: il parlamento catalano ha proclamato la Repubblica, che il governo spagnolo in poche ore ha letteralmente decapitato, destituendo il presidente Carles Puigdemont e il suo Governo, sciogliendo il Parlament e convocando elezioni il 21 dicembre.Oggi il Parlamento catalano ha votato la Repubblica, “stato indipendente e sovrano”, e la secessione dalla Spagna. Un voto definito “storico” dal fronte indipendentista. “Un atto fuori dalla legge e criminale”, ha subito dichiarato Rajoy.