Di stadi che meriterebbero una visita ce ne sono moltissimi, in Campania. Il Collana al Vomero, lo stadio in cui giocò il Napoli del Comandante Achille Lauro, che si svenò per Hasse Jeppson, ‘o Banco ‘e Napule, che portò in azzurro quelle leggende immortali come Bruno Pesaola. Una storia lunga che passa fino alla favola moderna e traslucida del San Paolo dove Maradona, Bruno Giordano, Careca e gli altri, tolsero gli schiaffi (pallonari) dal volto dei tifosi del Ciuccio, un destino che (oggi) sperano replicheranno Hamsik, Mertens e compagni, dopo gli anni bui passati in B e addirittura in C.
A Salerno c’è il Vestuti dove Valentino Mazzola e il suo Grande Torino svelarono la bellezza del calcio a un popolo che già ne era innamorato, dove concluse la sua carriera il grandissimo Agostino Di Bartolomei. Con l’addio di Ago chiuse i battenti anche lo stadio, il calcio si spostò all’Arechi dove i cuori granata conobbero per un’altra volta, il profumo della Serie A. Poi lo stadio Giraud di Torre Annunziata, che ospitò la gloriosa riconquista della serie B alla fine degli anni ’90 di quello stesso Savoia che nel ’24 quasi scippò lo scudetto all’imbattibile Genoa. A Torre Annunziata, poi, ebbe i natali un altro grandissimo personaggio dello calcio italiano, l’avvocato Peppino Prisco, una vita trascorsa sotto la bandiera nerazzurra dell’Inter.