Prende ufficialmente il via “Mari, muri e filo spinato”, la IX edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli. Dal 6 all’11 novembre, Napoli diventa capitale dei Diritti Umani attraverso un susseguirsi di eventi, dibattiti, incontri che legheranno la città partenopea al mondo. Al bando di concorso della IX edizione del Festival hanno risposto autori provenienti da circa 50 paesi e sono stati selezionati 20 film.
ll fulcro dell’intera manifestazione, dall’esordio del 6 novembre fino alla conclusione di sabato 11, sarà lo spazio Comunale Piazza Forcella. E’ lì che ogni sera, dalle 17 fino alle 23, saranno di scena proiezioni, dibattiti ed incontri (tutto ad ingresso gratuito), con la partecipazione di registi, esperti e testimoni. Ma il “cinema dalle gambe lunghe” non perderà la sua abitudine di girare per la città, mobilitando associazioni, centri sociali, università e scuole.
“Il Festival è un momento di incontro che aspettiamo ogni anno con grande emozione e I film che questa IX edizione propone sono storie che interrogano la nostra coscienza per spingerci a decidere da che parte stare e, talvolta, ad aggregare i più coraggiosi attorno a campagne di lotta e di resistenza. Parliamo di Diritti Umani attraverso gli occhi di tanti registi e di giornalisti, attivisti, protagonisti che hanno toccato con mano cosa vuol dire opporsi alla guerra, alla violenza, agli interessi delle lobby e dei governi di ogni latitudine. Per noi il cinema documentario è certamente un osservatorio privilegiato di lettura di ciò che accade nel pianeta; i nostri protagonisti sono detenuti, profughi, poveri, ma anche uomini delle istituzioni con la schiena dritta, che non si lasciano corrompere e sopportano gli attacchi della stampa e della politica del palazzo. Insomma gente semplice che da grande non voleva fare l’eroe, ma alla fine è stata costretta a battersi per non soccombere all’ingiustizia. E a loro è dedicato questo modo di fare Festival senza rumore, al loro sacrificio e al loro impegno”.
Il programma:
Lunedi 6 novembre, giornata del cinema oltre i muri e le sbarre, alle ore 9.00 il carcere di Poggioreale aprirà le porte per un esordio memorabile, basato sulla proiezione del film di Antonio Manco, “Ni un pibe menos”, che è costato all’autore quasi tre anni di vita in una delle favelas più povere e pericolose di Buenos Aires, il barrio Zavaleta. Alle 17.00 nella bottega de E’ pappece, in via Mezzocannone 103, Maurizio del Bufalo, Antonio Manco, Tonia Limatola, Valentina Ripa e Mario Leombruno incontreranno i soci della cooperativa sociale presentando “Terrapromessa”, un film dello stesso Leombruno, girato nel 2014 nella “terra dei fuochi” per sostenere la causa di una comunità Rom che era stata alloggiata in un campo, alla periferia di Giugliano in Campania, particolarmente ricco di veleni, già sequestrato alla camorra.
Nel pomeriggio del 6 novembre, nello spazio comunale di Piazza Forcella (h 18.00), Alessandro Negrini presenterà in prima napoletana, il suo film pluripremiato “Paradiso”, un dolce racconto sulle ceneri dello scontro cruento tra cattolici e protestanti nell’Ulster degli anni 70. Più tardi, un ricordo del fotogiornalista Mario Dondero a cura di Laura Strappa, sua compagna, e Alessandro Negrini, regista e amico, prenderà le mosse da uno slideshow in bianco e nero sul tema “mari, muri e filo spinato”, preparato dalla Fototeca di Fermo, che raccoglie l’eredità fotografica di Mario. Infine, l’intervista alle 20:30 l’intervista ad Erri de Luca a Piazza Forcella.
Dalle 22 inizierà la prima serata di proiezione delle opere in concorso, cortometraggi e lungometraggi.
Martedi 7 novembre, giornata della tortura e della guerra, in mattinata (h 10.00-13.00) è la volta di Ilaria Cucchi e Riccardo Noury che, nei locali dell’ex OPG “Je so pazzo” di via Imbriani, porteranno all’attenzione del pubblico napoletano il tema della tortura in Italia, già altre volte trattato dal Festival. Il caso Cucchi è nel pieno del dibattito giudiziario e costituisce uno dei più inquietanti esempi di morte, a seguito di tortura, avvenuta all’interno delle strutture carcerarie italiane, con pesanti indizi sul comportamento delle forze dell’ordine. La legge recentemente approvata sarà oggetto di critica e occasione di formulazione di strategie di lotta e resistenza.
Nel pomeriggio, a Piazza Forcella (h 18.00) saranno di scena gli orizzonti di pace e riconciliazione in Bosnia, analizzati attraverso il film “Home(s)” promosso dal Festival Pravo Ljudski, Sarajevo 2016 e le testimonianze di alcuni esperti studiosi. Gianmarco Pisa modererà gli interventi che cercheranno di individuare possibili chance di pace in un continente che svolge un ruolo chiave tra il vicino Oriente e l’Europa. In serata (h 20.30) la seconda tornata di proiezione delle opere in concorso.
Mercoledi 8 novembre è la giornata dedicata alla salute mentale, alla sua storia e al suo futuro. Protagonisti della mattinata al Suor Orsola Benincasa (h 10-13) saranno i giovani registi de “La stanza delle pietre e del cielo” , Sara e Cristiana Grilli e Francesco Toscani, che narra storie dagli OPG ormai chiusi, ma non per questo meno presenti nella memoria popolare. Poi, la sera, a Piazza Forcella, si assisterà alla proiezione di una chicca del passato, gentile omaggio al Festival dell’operatore Tony de Vito. Vedremo le immagini ritrovate del carnevale 1990, celebrato con il gruppo musicale de E’ Zezi nell’allora ospedale psichiatrico “Leonardo Bianchi”, sotto l’occhio benevolo del Maestro Roberto De Simone, antropologo di fama internazionale. Si ricorderà con l’aiuto degli psichiatri Stefano Vecchio e Fedele Maurano e altri protagonisti di quella festa, la passione civica che prendeva forma nell’insegnamento di Franco Basaglia. Ci saranno anche E’ Zezi che riprenderanno alcune melodie popolari di allora e ci parleranno della loro storia e di che fine ha fatto il loro simbolo più amato, Il Vesuvio, avvelenato da discariche e incendi. L’avvocato Michele Capano, che ha scritto una proposta di cambiamento del TSO, spiegherà, inoltre, perché è necessario modificare una delle leggi più delicate del nostro ordinamento.In serata, terza sessione di proiezione dei film in concorso.
La giornata di giovedì 9 novembre, dedicata alle stragi silenti, proporrà, al mattino, l’incontro con gli studenti dell’ITI “Leonardo da Vinci” di Poggioreale e di altri istituti della zona orientale di Napoli, riuniti per ascoltare il racconto delle morti silenziose provocate dall’ uranio impoverito. La testimonianza della moglie di una delle vittime, Maria Rosaria Ruggiero, vedova dell’archeologo Fabio Maniscalco, sarà accompagnata dal parere di esperti e attivisti, da stralci di immagini di repertorio e dalle parole di militari che da tempo denunciano gli effetti gravissimi dell’inquinamento da armi radioattive. Attivisti come Mariella Cao, sarda, e scrittrici come Laura Sudiro, racconteranno le loro esperienze in tema di veleni bellici.
Nel pomeriggio, a Piazza Forcella, il racconto delle stragi silenti, curato da Valentina Ripa, proseguirà con l’analisi di alcuni casi di sparizioni forzate, a partire da quella del ricercatore italiano impegnato in Egitto, Giulio Regeni, e fino ai nuovi desaparecidos sudamericani tra cui Santiago Maldonado, difensore dei diritti civili della minoranza Mapuche. A sostenere l’accusa per il caso Regeni, ci sarà il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury e, come testimone dei processi tenuti in Italia contro il governo uruguayano, l’avv. Fabio Maria Galiani e il regista Daniele Cini. Il regista Antonio Manco, reduce da anni di attivismo sociale in Argentina ci offrirà il suo punto di vista.
In serata, a Piazza Forcella, quarta ed ultima seduta di proiezione dei film in concorso.
Venerdi 10 novembre sarà il giorno delle migrazioni, con l’incontro presso la sede della Cooperativa Dedalus, l’antico lanificio, di autorevoli esperti come il giornalista, inviato speciale RAI, Raffaele Crocco che presenta il suo film “La
terra nuova”, girato con Fulvio dal Ri, che descrive l’accoglienza che gli ugandesi riservano ai profughi del Sud Sudan.
Il confronto con la criminalizzazione che si sta facendo degli immigrati irregolari in Europa sarà sottolineata dalle esperienze portate da Yasmine Accardo (Lasciateci entrare) e da Elena di Filippo della coop. Dedalus. E nel pomeriggio a Piazza Forcella, analizzeremo le ambizioni delle donne migranti che risiedono a Napoli e che sono molto cambiate dal giorno della partenza dalle loro case. L’idea è quella di esplorare con continuità l’universo sommerso delle donne migranti e, a questo primo momento di indagine e confronto, contribuiranno docenti universitari, rappresentanti istituzionali e attivisti, coordinati e moderati da Lia Cacciottoli e Yasmine Accardo, accompagnate da Teresa Boccia, Simona Marino e Luciana del Fico.
La seconda serata, a Piazza Forcella, sarà dedicata alla proiezione di film, alcuni in assoluta esclusiva italiana, che rappresentano e sostengono campagne sociali e politiche nelle reti amiche del Festival. E’ il caso di “Three stolen cameras” che mostra senza veli lo scontro violento tra donne e manifestanti del popolo Saharawi con le forse di polizia marocchine. Un film che la censura ha impedito di mostrare nell’International Film festival di Beirut, soltanto un mese fa. Seguirà “Sul fronte del mare” di Raffaella Cosentino, storia di un poliziotto che dal controllo della frontiera è divenuto operatore umanitario e “Ilmurràn – Maasai in the Alps” di Sandro Bozzolo, che racconta di una donna Masai che viene a vivere nelle Alpi, segnalato dalla Rete del Caffè Sospeso.
Il sabato 11 novembre è l’ultima giornata di Festival. La mattinata sarà segnata da un evento eccezionale, l’ ”Omaggio a Domenico Lucano”, alle ore 11:00 al Maschio Angioino, pluripremiato sindaco di Riace (RC), piccolo paesedella Locride. Lucano ha sperimentato e consolidato, nell’arco di oltre venti anni, un esempio di accoglienza senza precedenti, a partire da un paese abbandonato dai suoi migranti a cui i flussi migratori hanno saputo restituire, grazie ad un intelligente sistema di accoglienza, la vivacità di un tempo e un decoro mai avuto. L’occasione sarà offerta dalla presentazione del libro di Tiziana Barillà “Mimì capatosta. Mimmo Lucano e il modello Riace” che farà tappa a Napoli. La cerimonia di chiusura inizierà a Piazza Forcella alle ore 19. Ad aprire la serata, sarà l’ultimo film di Alessandro Negrini “Tides”
A seguire avrà inizio la cerimonia di premiazione dei film in concorso, con l’assegnazione dei 5 premi previsti: per i lungometraggi, per i cortometraggi, per i film di animazione e i premi Vittorio Arrigoni e il premio della giuria popolare.La serata e l’intero Festival si concluderanno con il concerto del Mariano Bellopede trio che eseguirà brani dal suo ultimo LP dedicato alla gente del Mediterraneo e ai flussi migratori.
Il festival è patrocinato dal Consiglio D’Europa, da Amnesty International e realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli
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