Devin Kalley, un ex militare di 26 anni ha aperto il fuoco durante la messa della domenica mattina nella chiesa battista di Sutherland Springs, in Texas, circa 30 miglia a est di San Antonio. E’ stato un massacro: il bilancio è di 26 morti e di oltre 20 feriti (le cifre sono state riportate dal governatore dello Stato, Gregg Abbott). L’aggressore è stato poi ucciso dalla polizia dopo un breve inseguimento . Le autorità, compresa l’FBI, stanno indagando sulla vicenda che ha sconvolto questa piccola comunità di appena 362 abitanti. L’evento sarebbe stato ripreso da un video pubblicato su YouTube, che gli inquirenti stanno prendendo in considerazione in queste ultime ore. Kalley indossava una maschera e aveva con se molte munizioni.Una persona, secondo le testimonianze di alcuni presenti, avrebbe anche risposto al fuoco dell’aggressore. Il presidente Trump dal Giappone, la prima tappa del suo tour in Asia, ha dichiarato :”Dio sia con la gente di Sutherland Springs, Texas. L’Fbi e le forze di sicurezza sono sul posto. Io monitoro la situazione dal Giappone”. Gli Stati Uniti tornano ad interrogarsi e ad avere paura, anche a seguito dell’ attentato reclamato dall’ Isis di pochi giorni fa a New York con un bilancio di 8 morti e, della strage di circa un mese fa di Las Vegas con la sparatoria più sanguinosa di sempre: 58 vittime della furia cieca di Stephan Paddock che dalla finestra di una suite al 32mo piano del Mandalay Bay Hotel Las Vegas, dove si era barricato con un arsenale di armi automatiche e munizioni, ha sparato come un cecchino all’impazzata contro la folla di un festival di musica country. Il movente anche in quell’occasione resta oscuro.
Francesco Campanile