Il 25 maggio 1977 esordiva nei cinema americani Guerre stellari, il film capostipite della leggendaria saga di fantascienza ideata da George Lucas e destinata ad entrare nel nostro immaginario collettivo: ripercorriamo gli elementi alla base del fascino e della fortuna imperituri di una space opera che non conosce confini.Sono sufficienti i primissimi minuti per riconoscere l’impareggiabile potere iconografico dell’universo di Star Wars: dalla tagline dal tono fiabesco (“A long time ago in a galaxy far, far away…”) all’incipit che scorre in sovraimpressione informando gli spettatori della guerra in corso fra l’Impero Galattico e l’Alleanza Ribelle, in contemporanea con il memorabile attacco della partitura di John Williams; dall’iniziale scontro a fuoco fra i membri della ribellione e le truppe imperiali all’ingresso, sinistro e indimenticabile, di quella figura ammantata in nero che il mondo avrebbe conosciuto come Darth Vader’immensa capacità di fascinazione esercitata da Star Wars è evidente fin da qui: da un esordio tanto ‘semplice’, nella sua concezione e messa in scena, quanto incisivo nella sua realizzazione.
Un esordio che, in quel lontano lontano (ma forse neanche troppo) 25 maggio 1977, incantava i primi, fortunati spettatori di quello che, fin da subito, si sarebbe rivelato il maggiore e il più influente fenomeno cinematografico dell’intero decennio. Un fenomeno decisamente al di sopra sia delle aspettative del suo artefice, il trentatreenne George Lucas, sia dei dirigenti della 20th Century Fox, che in quel progetto respinto da tutte le altre case di produzione avevano investito la modesta somma di undici milioni di dollari, senza sospettare minimamente che il film avrebbe finito per incassare, durante la sua prima release, più di trecento milioni solo in patriaIntitolato semplicemente Star Wars(Guerre stellari per il mercato italiano, all’epoca ancora decisamente refrattario all’esterofilia linguistica), il film capostipite della saga si limitava a raccontare la prima parte della storia concepita da Lucas, incentrata su un conflittuale confronto fra padre e figlio; ignaro se il responso del pubblico avrebbe permesso l’approvazione di un sequel, lo sceneggiatore e regista californiano non aveva neppure inserito il colpo di scena sulla reale identità di Darth Vader, optando per un epilogo che, benché non del tutto autoconclusivo, non si concedeva quei cliffhanger tanto cari, invece, alla serialità cinematografica odierna. Nell’arco di un anno, Star Warssi sarebbe imposto come il maggior incasso nella storia del cinema, nonché come il secondo film più visto di sempre negli Stati Uniti dopo l’inarrivabile Via col vento, e sarebbe approdato perfino nell’agone degli Academy Award, territorio fino ad allora proibito o quasi al genere sci-fi: dieci nomination, fra cui quelle di massimo prestigio per miglior film e regia, e sei premi Oscar per la colonna sonora, il montaggio, la scenografia, i costumi, gli effetti speciali e il sonoro (oltre a una statuetta speciale per gli effetti sonoriDa allora, il successo di Star Wars si è prolungato nei due sequel della trilogia originale, in grado di replicare in buona misura il trionfo del predecessore; in una discussa trilogia di prequel, interamente diretta da George Lucas e portata al cinema fra il 1999 e il 2005; e nella nuova trilogia di sequel, attualmente in corso d’opera, di cui si attende per dicembre il secondo capitolo, Star Wars: Gli ultimi Jedi, dopo l’eccellente responso e l’entusiasmo quasi unanime per Star Wars: Il risveglio della Forza. Nel frattempo, a rincarare la dose, la Disney (da qualche anno proprietaria della LucasFilm) ha messo in cantiere, accanto al ‘canone’ vero e proprio, spin-off quali il recentissimo Rogue One: A Star Wars Story, in grado di tagliare il traguardo del miliardo di dollari, e il film attualmente in lavorazione (e ancora senza titolo) dedicato al giovane pilota Han Solo, che avrà il volto di Alden Ehrenreich.Il quarantennale del primo Guerre stellari, insomma, cade in un periodo in cui la ‘febbre’ per il variegato universo ideato da Lucas non potrebbe essere più alta; e se non c’è bisogno di soffermarsi sulla massiccia presenza di Star