“La nostra collocazione è nella grande famiglia della democrazia e della libertà in Europa. Il Partito Popolare Europeo, che orgogliosamente rappresentiamo in Italia, è parte fondamentale della nostra identità politica, e deve essere la caratterizzazione di un centro-destra vincente come è in tutt’Europa, contro una sinistra in crisi di idee e di valori, ma anche contro il ribellismo pauperista e giustizialista che oggi costituisce il vero grave pericolo per il nostro Paese”. Lo ha detto Silvio Berlusconi in un messaggio alla riunione di Rivoluzione cristiana che si sta svolgendo a Saint-Vincent, ricordando un aneddoto: “Quando avevo 12 anni, nel 1948, andavo con tre compagni di liceo ad attaccare i manifesti per la Democrazia cristiana. C’era un manifesto di un’efficacia straordinaria che diceva così: ‘Nella cabina elettorale Dio ti vede‘. Una volta mentre ero sulla scala sono arrivati cinque ragazzotti che attaccavano invece i manifesti del Partito comunista italiano. I miei amici se la sono data a gambe. Questi mi dicono: ‘Vieni giù che dobbiamo dirti qualcosa’. Poi mi malmenano, mi fanno uscire il sangue dalla faccia. Io sgomito, riesco a svincolarmi e corro, sono sempre stato un grande velocista”. Poi Berlusconi conclude: “Quando sono tornato a casa mia madre venne ad aprirmi la porta, mi vide con la faccia tutta insanguinata e mi diede l’unico schiaffo in vita sua perché credeva che fossi andato a scuola in bicicletta e non voleva che lo facessi. Di questo schiaffo mi ha chiesto scusa tutta la vita. Ricordo ancora come se fosse ieri questo avvenimento, con quel manifesto, quindi se c’è qualcuno che è felice di rivedere il manifesto della Democrazia cristiana e lo scudo crociato questo qualcuno si chiama Silvio Berlusconi”.