Le guardie di Finanza, sotto coordinazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è riuscita a sgominare un traffico di stupefacenti che passava dall’Albania fino alla Campania. L’operazione prende il nome di “Smoke Snake”. Questa operazione fatta dalle “Fiamme Gialle” ha portato all’arresto di 26 persone (19 italiani e 7 albanesi), di cui 21 ristretti in carcere e 5 agli arresti domiciliari come emerso dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli. Tutti gli individui sono accusati di aver costituito e partecipato ad un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata all’importazione di droga dall’Albania e alla successiva distribuzione nelle piazze di spaccio della provincia Napoletana e Casertana. In questa operazione sono stati utilizzati circa un centinaio di agenti il quale ha portato all’arresto di nove persone e sequestrato 38 kg di marijuana e di 7,4 chilogrammi di eroina “cobret”. I risultati dell’operazione sono stati resi noti nella conferenza stampa con i giornalisti tenutasi nella sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di traffico di stupeCaserta. Gli stessi Finanzieri sono riusciti a risalire tra le altre cose a ben 65 conti correnti bancari, un appartamento, 2 ditte di autotrasporto situate a Napoli e 2 panifici per un valore complessivo di oltre mezzo milione di euro.
Le indagini erano scattate nel 2016 dove le forze dell’ordine avevano messo sotto stretta osservazione una rete di spaccio nelle zone di di Marcianise, Capodrise, Macerata Campania e Portico di Caserta. Successivamente si è scoperto che tra Casandrino, Grumo Nevano, Melito ed Acerra era attiva una rete collaudata di trafficanti, che importava l’eroina dall’estero. Mentre la centrale di smistamento della droga era in Albania. Si è riuscito a “smantellare” questo traffico grazie alla magistratura albanese la quale ha ha permesso la rapida acquisizione di importanti informazioni sul gruppo criminale, già noto, peraltro, alla polizia albanese. In tutto l’arco dell’operazione, le “Fiamme gialle” avevano realizzato importanti sequestri nel porto di Brindisi e Bari e nella stazione Ferroviaria di Caserta Infine per gli arrestati, il P.M. ha anche disposto d’urgenza il sequestro di tutti i beni nella disponibilità degli indagati, il cui possesso non è risultato giustificato rispetto ai minimi redditi leciti dagli stessi dichiarati.