Ammontano a 1.695 le istanze pervenute al Collegio arbitrale dell’Anac dai possessori di strumenti finanziari subordinati emessi dagli istituti di credito in liquidazione. Il totale delle somme per le quali è stato chiesto il ristoro è pari a 79,4 milioni di euro, si va da un minimo di 516 euro a un massimo di 1.960.409,61 euro. Il numero maggiore dai risparmiatori di Banca Etruria (840), per un petitum complessivo pari a 29,9 milioni, da 955,89 a 553.000 euro, per una media di 276.977,94 euro. Ciò si evince da un comunicato dell’Anac. A seguire, gli obbligazionisti di CariFerrara (382), le cui somme richieste ammontano a 7,1 milioni da 516 a 300.000 euro, per una media di 150.258 euro. Ammontano invece 350 le istanze pervenute da risparmiatori di Banca Marche, per un totale di 35,5 milioni, da 2.500 a 1.960.409,61 euro, in media 981.454,80 euro e 115 quelle relative a CariChieti, per una richiesta complessiva di poco inferiore a 6 milioni, Da 2.500 a 960 mila euro, in media 481.250 euro. All’Autorità sono pervenute le richieste di ristoro anche da altri titolari di obbligazioni, in numero di sei, più altre due ritenute inclassificabili in quanto non leggibili.
A presiedere il Collegio arbitrale sarà il Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, coadiuvato da Raffaele Squitieri, Presidente emerito della Corte dei conti, e da Marco Sepe, ordinario di Diritto dell’economia. Alla luce del rilevante numero di istanze pervenute, nella riunione preliminare il Presidente Cantone ha formalizzato la costituzione di un secondo Collegio, che sarà presieduto da Ferruccio Auletta, ordinario di Diritto processuale civile, e composto da Giuseppe Salmè, già Presidente di sezione della Corte di Cassazione, e da Salvatore Messineo, già vice Avvocato generale dello Stato. Nel corso della seduta la Camera arbitrale ha anche detto i criteri di assegnazione degli affari ai due Collegi, che inizieranno ad esaminare la documentazione pervenuta in vista della prima udienza, fissata per martedì 19 dicembre.