LE DIMISSIONI POLITICHE
Le dimissioni di Tavecchio dopo la clamorosa eliminazione dell’Italia dai mondiali dopo 50 anni, sentenziano e testimoniano ulteriormente le commistioni politiche economiche all’interno di un gioco che appassiona milioni di italiani, ma anche e sopratutto che coinvolge gli “stakeholder”in questo caso politici.
In conferenza Stampa, il “Tavecchio Furioso”costretto alle dimissioni dopo una domenica combattiva, speranzoso della fiducia di Ulivieri, Uva, Nicchi e Sibilia parla all’indomani di “sciacallaggio politico” riferendosi probabilmente alle forti pressioni ricevute proprio nei confronti di un suo fedelissimo Sibilia, presidente della lega nonche senatore di Forza Italia, da parte del Ministro dello Sport Lotti insieme a Malago’ presidente del Coni. Le sensazioni da questo intreccio “amorevolmente politico” nel sistema calcio, e’ un chiaro blocco del sistema guidato da un circo virtuoso e concentrico di personaggi politici navigati che rallentano attraverso azioni politiche economiche un calcio che dovrebbe invece rappresentare passione, amore e coinvolgimento a partire dal colore della Nazionale. Per far capire le debite proporzioni, Sibilia vero porto sicuro e fortino dell’ex presidente Figc attraverso la lega e i presidenti di A che avevano strenuamente appoggiato Tavecchio , hanno fatto retromarcia dietro pressioni politiche piu’ grandi di loro dove vige ancora una gerarchia di forti interessi e grande rispetto per il proprio “Tornaconto personale”
LA COMUNICAZIONE “POLITICA DI TAVECCHIO
Nella conferenza stampa di Tavecchio, ritroviamo solo ed esclusivamente una comunicazione politica e non calcistica “autoritaria” esaltata dall’ IO dandosi meriti come la Var : “io il primo dopo Biscardi” oppure riferendosi alla percezione popolare “la gente piange quando parla di me“, soffermandosi sul suo piu’ grande fallimento, la scelta del tecnico: “pago per scelte non fatte da me, Ventura non l’ho scelto io, ma Lippi” come se il presidente Federale non avesse la possibilita’ di decidere autonomamente. Una conferenza stampa che ha dato molteplici spunti, come se il buon Tavecchio da buon democristiano stesse piu’ in parlamento a difendersi da una mozione di sfiducia, che in una location dove parlare di Calcio che appassiona gente e popoli accomunati dalla sola passione di sport ed emozioni. Dopo Tavecchio probabilmente la Figc sara’ commissariata per la durata di circa 6 mesi, il calcio italiano ha dopo tragedie calcistiche di proporzioni immani ( gettiti televisivi ridotti di 1/3, brand ed immagine estera ridotta ai minimi termini) la possibilita’ di rilanciarsi solo ed esclusivamente attraverso un sistema che dovra’ necessariamente eliminare figure machiavelliche ed ectoplasmi che nulla hanno a che fare con il mondo dello sport..
SARA’ POSSIBILE RIFONDARE IL SISTEMA CALCIO IN ITALIA?
Mario Sconcerti intanto alla Domenica Sportiva di Domenica si poneva una domanda molto semplice ma che fa’ il quadro con il teatrino politico a cui abbiamo assistito per le dimissioni..”Politiche” di Tavecchio: ” Tutti parlano di rifondare il sistema calcio, ma in questo contesto generale siamo davvero in grado di azzerare posizioni e figure radicate nel sistema calcio”?!. Una domanda piu’ che lecita’ del buon Sconcerti, anche alla luce delle affermazioni di alcuni protagonisti di un calcio che ha detta loro deve riformarsi; tra questi il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis che a domanda su chi possa rifondare il sistema calcio, in modo clamoroso compie la tanto temuta azione di restaurazione per strategie e rapporti politici, sussurrando Carraro vecchia conoscenza del nostro Calcio, praticamente una vita in Federazione..