Le innovazioni tecnologiche del futuro parleranno il linguaggio della matematica. Il miglioramento del suo insegnamento nelle scuole e la creazione di un ecosistema attrattivo per i ‘cervelli’ che la studiano saranno cruciali per la competitività dell’Italia nel mondo. Ciò fuoriesce dalla tavola rotonda che al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica aperta per la consegna del Premio Innovazione promosso da Leonardo, società leader nel settore dell’aerospazio, della sicurezza e della difesa.
“La matematica è il linguaggio della natura e anche della tecnologia“, dichiara Luciano Marcocci, responsabile della direzione tecnica di Leonardo, che cita i Big Data, l’Internet delle cose, la realtà virtuale e aumentata tra le innovazioni chiave per il futuro, dove ogni cosa sarà sempre permeata da equazioni e modelli matematici, come del resto accade già oggi: “dall’aerodinamica delle auto di Formula 1 allo studio delle valvole cardiache, le equazioni matematiche sono ovunque“, come ricorda Alfio Quarteroni, docente di matematica numerica al Politecnico di Milano. Il rettore del Politecnico, Ferruccio Resta dichiara: “Per farlo capire ai ragazzi dobbiamo cambiare paradigma dell’insegnamento, spiegando anche la matematica che sta alla base di cose estremamente attuali, come gli acquisti online o la logistica delle grandi aziende come Amazon. Perché la matematica e le altre discipline scientifiche crescano, bisogna rendere il territorio attrattivo per il capitale umano ma in Italia abbiamo difficoltà, soprattutto perché investiamo poco sui dottorati di ricerca e sulle donne. Serve una risposta di sistema, data anche dal miglioramento del rapporto tra università e aziende. La sfida non è solo sul versante tecnologico: i sistemi autonomi del futuro, ad esempio, dovranno essere dotati di algoritmi etici per prendere decisioni: in questo senso le scienze umane, così forti nel nostro Paese, potranno darci una marcia in più nella sfida globale”.