Ha temuto per la sua vita, e oggi ringrazia chi lo ha aiutato a salvarsi, ma il sindaco di Altena, Andrea Hollstein, andrà avanti nel suo impegno per i profughi. Lo ha detto in conferenza stampa il primo cittadino rimasto ferito ieri sera in un agguato in un locale di kebab: è stato colpito con una lama vicino alla gola, da un uomo che si è lamentato della politica sui profughi prima di colpire, e che secondo la stampa locale sarebbe alcolista. “È lei il sindaco? – ha gridato l’uomo – Lei mi lascia morire di sete e porta 200 profughi ad Altena!”.
“Per fortuna sono stato ferito in modo molto lieve – ha raccontato Holsstein – e se non fosse stato per l’aiuto ricevuto, forse ora non potrei essere qui oggi”. I proprietari del locale, di origine straniera, lo hanno aiutato a neutralizzare l’aggressore. “Andrò avanti nel mio impegno sui profughi”.
Hollstein è stato più volte bersaglio di intimidazioni, mail anonime e minacce, ma non conosceva l’uomo che lo ha attaccato. “La convivenza con i profughi qui ad Altena non è affatto problematica. Sono persone carine e gentili”, ha affermato il sindaco, sottolineando di aver “temuto per la sua . “Sono sopravvissuto grazie all’aiuto dei due proprietari del locale, il signor Abdullah e suo figlio – li ha citati – senza il loro aiuto, non sono sicuro che sarei in vita e certamente non potrei sedere qui oggi”, ha detto ai giornalisti, riferendo che anche il titolare del locale è rimasto “lievemente ferito” nello scontro. Hollstein stava ordinando dei kebab da portare a casa, dove lo aspettava la moglie, ammalata. Quando ha notato un uomo al suo fianco che lo fissava. Mi ha chiesto, ‘è lei il sindaco?'”, ha riferito. Poi si è lamentato della politica sui profughi, e ha estratto il coltello, ferendolo quasi alla gola. “Per fortuna non ha funzionato al cento per cento”, ha concluso.