La giornata mondiale contro l’AIDS(ACQUIRED IMMUNE DEFICIENCY SYNDROME) indetta ogni anno il 1 Dicembre è dedicata ad accrescere la consapevolezza e la pericolosità del virus HIV(HUMAN IMMUNODEFICIENCY VIRUS). Dal 1981 l’AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Per quanto in tempi recenti l’accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato in molte regioni del mondo, l’epidemia di AIDS ha mietuto circa 3,1 milioni di vittime nel corso del 2005 (le stime si situano tra 2,9 e 3,3 milioni), oltre la metà delle quali (570.000) erano bambini.
L’idea di una Giornata mondiale contro l’AIDS ha avuto origine al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell’AIDS del 1988 ed è stata in seguito adottata da governi, organizzazioni internazionali ed associazioni di tutto il mondo.
Dal 1987 al 2004 la Giornata mondiale contro l’AIDS è stata organizzata dall’UNAIDS, ovvero dall’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE che si occupa della lotta all’AIDS, la quale, in collaborazione con altre organizzazioni coinvolte, ha scelto di volta in volta un “tema” per la Giornata. Dal 2005l’UNAIDS ha demandato la responsabilità dell’organizzazione e gestione della Giornata Mondiale alla WAC, un’organizzazione indipendente, che ha scelto come tema per l’anno – e fino al 2010 – Stop AIDS: Keep the Promise (ovvero “Fermare l’AIDS: manteniamo la promessa”) tema che non è strettamente legato alla Giornata Mondiale ma che rispecchia l’impegno quotidiano della WAC. Colpisce ancora. E lo fa oggi, spesso, attraverso rapporti sessuali non protetti. Da malattia mortale è passata, negli ultimi 20 anni, a patologia cronica grazie ai farmaci, ma l’HIV resta un virus aggressivo. E a parlare sono i dati. Lo scorso anno i casi segnalati – dice il rapporto del Coa, il Centro Operativo AIDS sono stati infatti 3451, un numero che però potrebbe aumentare nei prossimi anni a causa del ritardo di notifica. Scorporato, quel dato, vale 5,7 nuovi casi di infezione da Hiv ogni 100mila residenti, portando l’Italia al tredicesimo posto, con la Grecia, nella classifica delle nazioni dell’Unione Europea. I rapporti sessuali non protetti sono stati lo scorso anno la via principale di contagio per l’85,6 per cento dei neo sieropositivi e di questi il 47,6 per cento avuti attraverso incontri eterosessuali, il restante 38 tra uomini. Tra tutti il 35,8 per cento era di nazionalità straniera: un terzo dei casi. Ma sempre nel 2016 sono stati diagnosticati 778 nuovi casi di Aids e oltre il 50% era costituito da persone che non sapevano di essere Hiv positive. Tutti numeri, carichi però di storie personali, che arrivano aggiornati a ridosso della Giornata mondiale contro l’Aids che coinvolgerà venerdì primo dicembre nelle principali metropoli. E dal primo dicembre arriva anche la nuova campagna del ministero della Salute “Con l’Hiv non si scherza, proteggi te stesso e gli altri”, che si espanderà anche sul web proprio per catturare l’attenzione dei più giovani. Tra le principali iniziative: due spot di sensibilizzazione realizzati con la collaborazione di Dario Vergassola ideatore e protagonista nella versione maschile del video e Giulia Michelini,nella versione femminile 8attrice alla ribalta del successo grazie alla Fiction in onda su Canale 5 ogni Domenica sera “ROSY ABATE”9, e una campagna sui social destinata ai giovanissimi. Spot che saranno trasmessi a partire dal primo dicembre sulla Rai e saranno veicolati anche sul web attraverso il canale YouTube. Secondo la ministra Beatrice Lorenzin, Il problema ai microfoni del TG1 è “la diminuita percezione del rischio soprattutto tra i ragazzi, Per questo, sono ricomparse anche malattie che sembravano dimenticate, come sifilide e gonorrea. La priorità è quindi innalzare immediatamente il livello di attenzione su Aids e malattie sessualmente trasmesse, perché c’è poca consapevolezza”. Senza dimenticare che la Rete è sempre di più utilizzata per incontri a rischio come dimostrano i primi risultati di un’indagine pilota condotta dal telefono verde Aids dell’Istituto superiore di sanità. Indagine è stata condotta su 131 uomini che hanno avuto e hanno rapporti sessuali con uomini e da dove è emerso che oltre la metà ha utilizzato app e siti di incontri. Su 131 intervistati, difatti, il 57,5% ha dichiarato di utilizzare internet per gli incontri sessuali, il 24,4% ha spiegato di aver avuto una infezione a trasmissione sessuale, mentre il 68,5% non si sente molto a a rischio a rischio infezioni sessualmente trasmesse. Ma la maggior parte – l’88% – ha fatto almeno una volta nella vita il test Hiv. “L’AIDS bisogna combatterlo senza se e senza ma ma per farlo ci vuole la partecipazione e collaborazione di tutti dalla politica, le farmacie fino alle persone” e proprio rifacendoci alle parole della ministra è molto importante sottolineare una bella iniziativa che la DUREX ha organizzato con CESVI, organizzazione impegnata a fermare la difussione della malattia con attività di sensibilizzazione per celebrare il WORDS AIDS DAY, la campagna si chiama #LOTTACOIFIOCCHI combattere il virus attraverso dei fiocchi rossi, un impegno concreto per sistemare come si suol dire Coi Fiocchi la diffusione della malattia attraverso la prevenzione ma sopratutto l’uso del preservativo nei rapporti sessuali. Importanti le campagne di sensibilizzazione, sopratutto tra i ragazzi, sempre più esposti alla malattie sessualmente trasmissibili proprio per la scarsa informazione. E troppo spesso per la facilità, tipica dell’età giovanile, con cui si prende sottogamba l’argomento sesso. Non a caso nella città di Napoli il 1 dicembre, all’ ospedale Cotugno (sala conferenze ore 9.30, via Gaetano Quagliariello) l’Associazione V.O.L.A – volontari ospedalieri lotta aids – in collaborazione con Regione Campania, Comune di Napoli, AORN – Ospedali dei Colli, organizza un incontro con i dirigenti scolastici, docenti, studenti, professionisti sanitari e volontari del servizio civile.
L’obiettivo è quello di promuovere e divulgare l’informazione primaria della prevenzione, relativa alle infezioni sessualmente trasmissibili, uso e abuso di droghe moderne e alcool.
Diretto da Gigio Rosa di radio Marte, con la presenza del comico di Made in Sud Alessandro Bolide, l’incontro conterà sugli interventi di dirigenti scolastici, professionisti sanitari e testimonianze di persone sieropositive. Sarà presentato anche il progetto “Freely Moving” proiezione di video tematici che alcuni studenti di importanti licei partenopei porteranno all’attenzione della platea.
L’evento arriva anche dopo le dichiarazioni di Massimo Sardo, dirigente medico dell’azienda ospedaliera dei Colli di Napoli, che lo scorso ottobre ha dichiarato un aumento del 20%, rispetto al 2016, di pazienti affetti da Hiv registrando così un boom di infezioni ma paradossalmente anche un aumento di prevenzioni per una malattia che a distanza di 30 anni dalla sua scoperta in ITALIA fatica a scomparire ma anzi i casi aumentano sempre di più, non a caso, rifacendoci alle dichiarazioni del DOTT. Sardo, secondo l’ISTAT all’interno di recenti dati risalenti ad Aprile 2017, l’HIV diffusosi all’inizio degli anni 90 in modo particolare dietro le quinte di studi televisivi nazionali, nell’arco di un decennio il contagio è diventato sempre più di uso comune ma non bisogna abbattersi, perchè grazie alle nuove tecnologie che spesso creano danni ma a volte anche no e sopratutto grazie ad un’informazione sempre più a portata di CLIC, PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE ma sopratutto EVITARE E’ MEGLIO CHE PREVENIRE e se i libri di medicina potessero avere una lingua, chissà cosa penserebbero all’idea.