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ACCORDO BREXIT-UE, JUNCKER:”E’ STATO UN NEGOZIATO DIFFICILE MA EQUO. E’ GIUNTO ORA IL MOMENTO DI GUARDARE AL FUTURO”

E’ arrivato l’accordo sulla Brexit, come  ha annunciato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker dopo l’incontro con la premier britannica Theresa May a Bruxelles, ha dichiarando che:  “E’ stato un negoziato difficile, ma ora abbiamo una prima svolta, sono soddisfatto dell’accordo equo che abbiamo raggiunto con la Gran BretagnaE’ giunto ora il momento di guardare al futuro in cui la Gran Bretagna è un amico e un alleato con un periodo di transizione ma faremo un passo dopo l’altro”. Juncker ha sottolineato che “ora ci stiamo tutti muovendo verso la seconda fase e questo sulla base di una fiducia rinnovata”.La Commissione Ue raccomanda al Consiglio europeo  di dichiarare che è stato fatto uno sviluppo sui diritti dei cittadini,tramite  il ‘conto’ del divorzio e la questione irlandese nella prima fase dei negoziati dell’articolo 50 sulla Brexit. Bisogna aspettare il vertice del 15 dicembre  per dare il via libera alla seconda fase dei negoziati sulle relazioni ce si avranno  fra l’Europa e la  Gran Bretagna. Inoltre,  la premier britannica Theresa May dopo l’incontro con il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker ha dichiarato che “Abbiamo lavorato duro per arrivare a un accordo sulla Brexit, non è stato facile per entrambe le parti, ma ora ci siamo”.  L’accordo stretto tra Ue e Gran Bretagna mette in chiaro i diritti di oltre 3 milioni di cittadini Ue che vivono in Gran Bretagna, a cui si applicherà il diritto britannico in corti britanniche. Per quanto riguarda il ‘conto’ del divorzio, ha dichiarato la May si avrà:  “un’intesa equa per i contribuenti britannici che consentirà di investire di più nelle priorità nazionali”

Sarà corrispondente ad  una cifra compresa “fra i 35 e i 39 miliardi di sterline”, ovvero 40-45 miliardi di euro, il cosiddetto conto del divorzio che il Regno Unito dovrà pagare all’Ue per la Brexit.  Allo stesso tempo saranno i tribunali britannici ad occuparsi delle cause sollevate dai cittadini Ue sulla tutela dei loro diritti.

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