L’Italia è il paese che nell’Ocse ha per gli uomini l’età di uscita vera per pensionamento più bassa rispetto a quella di vecchiaia legale. Lo scrive l’Ocse che nel 2016 ci sarebbero stati tra l’età di uscita per vecchiaia (66,7 anni) e quella media effettiva 4,4 anni di differenza, il divario più alto nell’area Ocse. Si esce quindi abbondantemente prima dei 63 anni.
Oggi sfida dell’Italia è limitare la spesa pensionistica nel breve e medio termine e affrontare i problemi di adeguamento per i futuri pensionati.
“Ciò significa concentrarsi sull’aumento dei tassi di occupazione, in particolare tra i gruppi vulnerabili. Un mercato del lavoro più inclusivo ridurrebbe anche il futuro tasso di utilizzo delle prestazioni sociali per la vecchiaia”, aggiunge l’Ocse.