Con la fatturazione elettronica ci vuole più gettito, trasparenza ed efficienza, è così che l’articolo 77 della finanziaria modifica la disciplina sulla fatturazione elettronica, evocata tutte le volte che si parla di evasione fiscale. “La riteniamo una misura importante non solo per il gettito aggiuntivo che produrrebbe, ma anche per la trasparenza ed efficienza che aggiungerebbe al sistema tributario”, spiega il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Al dunque però, l’obbligo di fatturazione elettronica anche tra privati – per le fatture emesse nei confronti della pubblica amministrazione che è in vigore dal 2015 – scatterà solo dal 2019. Secondo la relazione alla manovra, dalla fatturazione elettronica dovrebbero derivare a regime maggiori entrate Iva per 2 miliardi l’anno. Ma all’inizio l’applicazione sarà così limitata che il recupero di gettito si fermerà nel 2018 a soli 202 milioni.
L’obiettivo è contrastare le evasioni e le frodi in un’epoca in cui i trasferimenti di denaro e le operazioni economiche sono molto volatili. E così la Guardia di finanza ha affinato i suoi sistemi di indagine per poter trovare i movimenti di denaro potenzialmente illegali, di aziende e singoli cittadini anche tra gli strumenti tecnologici personali, come ad esempio il proprio smartphone, tablet, pen drive, chat e posta elettronica. Poichè si sa ora come ora in questi luoghi virtuali ognuno depone qualsiasi informazione, dalle informazioni private fino ad arrivare alla contabilità e alle attività economiche di qualsiasi genere.
L’argomento in questione è trattato nel secondo volume, al punto cinque, della nuova circolare operativa numero 1/2018, diramata dal Comando generale delle Fiamme gialle a tutti i reparti, che entrerà in vigore il primo gennaio. Obiettivo del Corpo è quello di uniformare le regole di intervento per i controlli amministrativi, velocizzando così il lavoro ed evitando errori.
