“Le foto che propongo riproducono un particolare punto di vista sul paesaggio napoletano. Il lavoro si caratterizza come un viaggio attraverso luoghi indefiniti, aree di confine, ambienti ormai privi di identità spesso ai margini del mondo urbano. Sono spazi comunque affascinanti e fortemente caratterizzati, a volte privi di qualsiasi rappresentazione, attraverso i quali intendo tracciare un primo percorso di connessione per sancirne il diritto all’esistenza. Gli scatti fotografici mettono in primo piano soprattutto luoghi abbandonati, difficilmente assoggettabili a qualsiasi tipo di pianificazione e che rappresentano forme dell’anti-paesaggio“. Così spiega la propria mostra, “Napoli le forme di un un paesaggio” , Salvatore Esposito, si terrà nelle Sala delle Carceri di Castel dell’Ovo, si compone di scorci di paesaggi di Napoli meno frequentati e conosciuti da pochi, luoghi nascosti proposti in una visione della città attraverso i suoi elementi essenziali con un approccio intellettuale ma, soprattutto affettivo, visitabile dal 19 dicembre fino all’8 gennaio 2018. Nelle foto il margine diventa geografico: protagonisti, negli scatti del napoletano, sono i paesaggi che si concedono solo allo sguardo di frequentatori abituali e occasionali delle strade , quelli che sopravvivono a un passo dai porti maleodoranti della periferia affacciata sul golfo, stanziati dietro impianti industriali in rovina. L’idea è quella di cercare, nella mestizia del loro essere dimenticati, le relazioni che intrattengono con le abitudini di un’umanità meno chiacchierata, più periferica eppure ricca di potenza umanità, quella umanità tutta partenopea.