“Le autorità di vigilanza bancaria si sono trovate ad affrontare una fase di transizione che ha spostato a livello europeo le competenze, il processo è ancora in corso. Malgrado la difficoltà c’è stata una sostanziale capacita di gestione del sistema. Al netto delle modifiche delle regole non si possono escludere casi in cui responsabilità importanti a livello di singoli istituti sono possibili”. Così si è espresso il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in commissione di inchiesta sulle banche, aggiungendo che: “Lungi da me dire che è andato tutto bene – ha detto rispondendo all’osservazione di Giovanni Paglia (SI) secondo cui la versione del ministro indicava che fosse andato tutto bene nella gestione delle crisi bancarie- ma all’interno di questo quadro difficile e in movimento sono stati fatti tutti gli sforzi possibili per una soluzione migliore tra virgolette, che minimizza i costi gestione della crisi”. Padoan ha poi dichiarato che: “Il 10 novembre 2015 la Banca d’Italia ha informato per le vie brevi il Mef che le tre banche sopra menzionate e la Cassa di risparmio di Chieti, anch’essa in amministrazione straordinaria, evidenziavano una grave crisi di liquidità, che poteva essere sostenuta solo per pochi giorni». In conclusione si evince che: «Pur riconoscendo il ruolo complessivamente positivo giocato dalle Fondazioni per la stabilità del sistema bancario, il peso eccessivo di alcune di esse nel capitale delle banche ha rappresentato un ostacolo a processi di rafforzamento, patrimoniale e di governance, delle banche partecipate. Oggi questa presenza risulta più limitata, e continuerà progressivamente a ridursi”.