Un libro, «Stabiae: la città sepolta», racchiude il passato di una città ancora per la maggior parte non tornata alla luce, verrà raccontata da Angelo Mascolo, e da Massimo e Stefano Santaniello già autori di “Stabiae: la città lagunare dell’antica Roma”.Un racconto a sei mani, che non vuol esser un’opera storica bensì un libro alla portata di tutti. Per conoscere meglio e capire le dinamiche di un sito archeologico che a pochi chilometri da Pompei ed Ercolano, un tempo luogo privilegiato per le ville d’otium dei nobili romani, oggi ancora aspetta la sua rinascita.
«Questo libro è nato da un lavoro di squadra, frutto di conoscenze archeologiche e tecniche, svolto in perfetta sintonia. Abbiamo tentato un’impresa ardua, rileggere cioè l’antico sito di Stabiae in una prospettiva che fosse lontana da quella tradizionale – spiegano gli autori – per fare questo abbiamo riavvolto il nastro degli eventi, partendo dalle tante testimonianze a nostra disposizione, le fonti letterarie e le planimetrie redatte in epoca borbonica. Il risultato è stato a dir poco sorprendente. Basti pensare che in molti punti della città moderna abbiamo identificato tratti delle mura antiche, ma anche edifici pubblici dimenticati e soprattutto un intricato sistema difensivo messo a punto in una fase precedente a quella romana. In parole diverse, storie affascinanti che abbiamo raccontato, nella speranza che Stabiae riviva una nuova, entusiasmante, stagione di scavo come quella avviata negli anni ’50 da Libero D’Orsi».