La legislatura targata numero diciassette finisce in un’incertezza ancora maggiore. Gli elettori, fregandosene dei sondaggi, non fanno vincere Pier Luigi Bersani e premiano gli outsider grillini, entrati alla Camera e al Senato .Il governo Renzi, nato nel 2014 e durante il periodo di Renzi a Palazzo Chigi, si consuma le dimissioni di Silvio Berlusconi dal Senato. Per effetto della legge Severino Berlusconi, ormai pregiudicato, non ha diritto di sedere nel Senato. Ma Forza Italia dà battaglia, cercando di dimostrare che la legge non poteva essere retroattiva.
La legge Severino prevede anche la perdita del diritto di candidarsi e di rivestire cariche pubbliche: sulla questione è atteso il pronunciamento della corte europea dei diritti dell’uomo. Un colpaccio di Renzi è senza dubbio l’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale. Napolitano, dopo due anni di straordinari al colle , con un governo solido a Palazzo Chigi e i novant’anni incipienti, ha deciso che poteva anche andare in pensione.L’ultimo atto della legislatura mette in scena il governo guidato da Paolo Gentiloni. L’ex ministro degli Esteri di Renzi parte in sordina, poi perde il sostegno dei bersaniani che lasciano il Pd, ma mano mano che va avanti si conquista un suo spazio. Gentiloni manda in porto la legge sul testamento biologico (ma non quella sullo ius soli), regge alla botta del caso Boschi-Etruria e oggi è il candidato naturale per un governo di larghe intese.