Sono ben 6,4 milioni coloro che ‘sperano’ in un lavoro. Si riuniscono così quanti cercano attivamente un impiego a coloro che pur desiderando un’occupazione non risultano a caccia o non sono immediatamente disponibili. L’Istat parla in questo caso di un “bacino di individui potenzialmente interessati a lavorare.Gli italiani ritornano a spendere almeno per dormire e mangiare fuori. Lo certifica l’Istat nell’Annuario statistico, sottolineando che nel 2016 “tornano ai livelli pre-crisi”le spese per servizi ricettivi e di ristorazione (+4,8%, da 122,39 a 128,25 euro)”. Viene così recuperato il terreno perso negli ultimi cinque anni, riagganciando i valori del 2011. La discesa della spesa, ricorda infatti l’Istat, era iniziata nel 2012, mentre i seggi sempre più vuoti, e sempre meno voglia di partecipare, di informarsi e di parlare di politica. In Italia, secondo i dati dell’Istat, continua a crescere la disaffezione verso la cosa pubblica. Il crollo del voto infatti, si è accompagnato a un minore desiderio di informarsi su siti e giornali, guardare i talk show: il 24,5% non si informa mai di politica mentre 32,8% non ne parla mai
“Nel 2016 l’inquinamento dell’aria, i cambiamenti climatici, la produzione e lo smaltimento dei rifiuti si confermano i problemi ambientali che hanno suscitato maggiore preoccupazione negli italiani”. Così dichiara l’Istat nell’Annuario statistico italiano edizione 2017 Secondo l’Istat, infatti, traffico e difficoltà di parcheggio sono invece i problemi maggiormente sentiti dalle famiglie con riguardo alla zona in cui risiedono. Siccità, alte temperature e perdite della rete sono invece all’origine delle carenze idriche dell’estate scorsa.