“Non dico che le baby gang siano terroristi, ma usano metodiche di carattere terroristico: quella di colpire perché si è casualmente in un posto. Abbiamo un’assimilazione di metodiche tipiche di altre attività criminali. C’è una violenza nichilista che non ha alcun rispetto per il valore della vita, ed è ancora più drammatico se impatta con dei giovanissimi“. Così si è espresso il ministro Marco Minniti al termine del vertice in prefettura a Napoli. Anche Arturo e Maria Luisa Iavarone, in Prefettura, a Napoli, al Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza aggiungendo che:”Possiamo dire di essere sulla buona strada o di aver già individuato i responsabili delle violenze inaccettabili di questi giorni a Napoli. Questo grazie all’aumento dell’efficienza dei mezzi di contrasto, in particolare la videosorveglianza. Non consentiremo alle baby gang di cambiare le abitudini dei giovani napoletani”.Ignazio Messina, segretario nazionale dell’IDV ed esponente di Civica Popolare – Lorenzin, dichiara: “Il fenomeno delle baby gang non è nuovo e non può essere usato come pretesto per chiedere l’abbassamento dell’età dell’imputabilità dei minori, prevista oggi tra i 14 e i 18 anni. Lo Stato mostri il suo volto presente e duro ma non verso i minorenni, bensì nei confronti del mondo adulto che non li ha saputi preservare dalle culture violente”.Intanto, sabato sul lungomare di Napoli tre ragazzi hanno tentato di salvarsi da una aggressione di una baby gang, rifugiandosi dietro una pattuglia di militari ma sono stati raggiunti e picchiati lo stesso. Il video dell’accaduto poi è stato catapultato sul web.