Un flop quello dei biglietti venduti a bordo dei bus, talmente pochi da non essere conteggiati. Dopo la novità partita circa un mese fa, l’azienda, si ritrova ancora una volta nella melma del fallimento. In questo periodo sono stati contati i biglietti acquistati direttamente a bordo degli autobus napoletani e il motivo viene anche spiegato dall’ufficio aziendale che cura i rapporti con l’esterno: “Si tratta di numeri talmente residuali da non essere inseriti in un conteggio a parte rispetto a quello usuale della vendita dei biglietti”. Con queste dichiarazioni sembra che la risposta stia a significare che le cose sono andate piuttosto male sul fronte di questa novità.
“Io non ne ho venduto nemmeno uno -esclama un’ autista- Il fatto è che diventa complicato mettersi a fare i venditori. Ovviamente se qualcuno si avvicina e chiede, lo facciamo. Ma a me fino ad ora non è mai capitato, sicché non ho mai vissuto questa nuova esperienza”. Per dare un incentivo agli autisti, è stata promessa loro una mancia da venti centesimi per ogni biglietto venduto anche se i concorrenti territoriali dell’Eav ne prendono 50. Ad ognuno è stato fornito un blocchetto da sessanta biglietti che hanno una grafica dai colori rossi e bianchi e una bella scritta grande “acquisto a bordo“.
Questo esperimento durerà sei mesi ma già fra due settimane si potrà fare un primo bilancio, al momento in pochi si danno da fare per vendere i biglietti, quasi nessuno è interessato agli introiti che arriverebbero dalla vendita, praticamente tutti spiegano che se proprio i passeggeri li chiedono, ovviamente li vendono, ma non s’improvvisano venditori. Ma c’è sempre l’eccezione che conferma la regola, difatti qualcuno che si sottrae alla massa c’è, e oltre a fare il venditore s’è messo anche a fare il controllore del suo stesso bus. È un autista che, qualche settimana fa, era alla guida del 192 con partenza dal parcheggio Brin. Quell’autista ha deciso di interpretare il nuovo ruolo in maniera del tutto personale. Giunto alla fermata apriva solo la porta anteriore e chiedeva ad ogni passeggero di mostrare un biglietto valido o un abbonamento, in caso di mancanza di titolo di viaggio, tirava fuori il suo blocchetto e imponeva la vendita del biglietto. Sapete come è andata a finire l’iniziativa di questo autista? Che lungo il percorso ha trovato un passeggero prepotente il quale ha tentato di aggredirlo. Insomma cose che succedono solo nel nostro Paese, poiché in realtà la vendita autorizzata dei biglietti sugli autobus esiste già da un po’ in altri Paesi, ma purtroppo non siamo ancora pronti a fare un passo avanti verso un piccolo cambiamento come questo.
Martina Fiorentino