Banca d’Italia ha previsto un traino della domanda interna che è alla base della crescita del Pil negli anni a venire. Nel bollettino economico si stima una crescita del prodotto dell’1,5% nel 2017 e dell’1,4% nell’anno in corso per poi rallentare all’ 1,2% nel 2019-2020, numeri superiori a quelli del luglio scorso ma poco sotto le previsioni di dicembre. Secondo Bankitalia, sono cresciute anche le ore lavorate per occupato. Queste si mantengono tuttavia ancora al di sotto dei livelli pre-crisi. Secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro nei mesi estivi il tasso di disoccupazione si è mantenuto stabile, all’11,2%. La crescita dell’occupazione si è infatti accompagnata a un’espansione della partecipazione al mercato del lavoro. L’inflazione, secondo Bankitalia: “scenderebbe temporaneamente quest’anno e tornerebbe poi a salire in modo graduale. La proiezione di una flessione nel 2018 (all’1,1% in media d’anno) è riconducibile soprattutto all’esaurirsi dell’effetto del rincaro dei beni energetici e alimentari avvenuto all’inizio del 2017. Nel prossimo biennio – afferma – i prezzi tornerebbero a salire dell’1,5% in media annua, riflettendo un progressivo rafforzamento della crescita delle retribuzioni“. Mentre per ciò che concerne lo stipendio, rileva il bollettino, resta moderata anche se, sulla base dei contratti di lavoro rinnovati nella seconda metà dello scorso anno, si evidenziano in modo particolare alcuni segnali di ripresa.